Fotovoltaico, arriva Pippy, il pannello da balcone che non richiede autorizzazioni

di Redazione 1

 Nel campo del fotovoltaico made in Italy arriva un’interessante novità: Pippy, Free Energy For All, è un piccolo pannello per l’energia solare che può essere tenuto in giardino o sul balcone, che non necessita di alcuna autorizzazione e che permette di utilizzare la tensione a 220 volt per fornire energia agli elettrodomestici.

Pippy ha un costo per nulla proibitvo, pari a 1450 euro Iva compresa, ma occorre contare che si possono sfruttare le detrazioni fiscali al 50%, quindi decisamente inferiore, a conti fatti. Pippy è creato da Ri-Ambientando, una società di Orbassano, e necessità di 10, 15 ore di esposizione alla luce del sole per fare il pieno d’energia.

Esteticamente, occorre aggiungere, Pippy non è affatto brutto: a differenza degli spigolosissimi pannelli da terrazza Pippy è racchiuso in delle strutture con linee più morbide, che lo rendono molto più gradevole alla vista. Pippy Free Energy For All tramite un regolatore di carica e un inverter può immagazzinare l’energia prodotta nelle batterie di accumulo da 100 ampere di cui è provvisto, a questo punto per sfruttare l’energia solare raccolta dal pannello per alimentare, per esempio, un paio di elettrodomestici, basta inserire la spina et voilà, il gioco è fatto.

Il pannello stand alone può essere facilmente trasportato, ed è nel complesso estremamente semplice da utilizzare. Va da sé che con il suo utilizzo si potranno abbattere parte dei consumi domestici di energia elettrica fino ad andare in pari con l’investimento iniziale di 1450 euro, che in realtà, una volta calcolate le detrazioni fiscali, diviene pari solo a 725 euro. Per la sua natura portabile, inoltre, il pannello Pippy Free Energy For All risulta particolarmente adatto a chi ama viaggiare o a chi ha casa o rifugio in qualche luogo non particolarmente facile da raggiungere  e che presenta problemi con l’alimentazione elettrica. Il tutto, senza dover richiedere nessuna autorizzazione a chicchessia.

Photo credits | Ri-Ambientando

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