aumento

Sky aumenta l’abbonamento, in arrivo 13 fatture

Pessime notizie per gli abbonati Sky che dal 1 ottobre si ritroveranno davanti a un aumento dell’abbonamento.

Quel che cambia è la periodicità della fatturazione che da adesso in poi sarà di ogni quattro settimane: conti alla mano, ciò significa che l’abbonato andrà a ricevere 13 fatture in un anno e non più 12 trovandosi davanti a un inevitabile incremento del costo dell’abbonamento che arriva all’8,6% su base annua. L’annuncio è stato ufficializzato direttamente sulla pagina della società che informa tutti i propri abbonati.

Risparmio: la parola d’ordine in tempi di crisi

 Quando la benzina costa più del latte la strada del risparmio diventa davvero tortuosa, soprattutto se percorrendola su una quattro ruote si arrivano a sborsare fin troppi quattrini: meglio la bicicletta. Il momento è duro e dobbiamo rimboccarci le maniche. L’indagine «Bank-Next 2.0», condotta dall’istituto di ricerca Nextplora ha rilevato che su 4 mila persone con più di 16 anni, si è ridotta notevolmente la percentuale di chi associa al conto corrente qualche tipo di investimento: erano il 36% a metà 2010, mentre oggi sono soltanto il 22%.

Sciopero benzinai di 7 giorni su rete stradale ed autostradale

 Si preannunciano giorni difficili per gli automobilisti, ma forse non meno difficili per i benzinai: la categoria passa alla protesta e annuncia uno sciopero della durata di ben sette giorni. Non si sa ancora quando partirà lo sciopero e secondo quali modalità, ma il rischio é che il paese rimanga paralizzato, alla stregua di quanto successo pochi giorni fa in Nigeria, dove, l’aumento sconsiderato del prezzo della benzina aveva portato i benzinai allo sciopero. Risultato: Paese fermo e il presidente nigeriano é presto intervenuto con una riduzione dei prezzi.

Risparmiare sul carburante

Auto e spostamenti, croce e delizia degli italiani, soprattutto in tempi di viaggi, mobilità e vacanze. E allora è bene approfondire alcuni accorgimenti per consumare meno carburante possibile per la propria auto e risparmiare carburante della propria auto. Piccoli accorgimenti, che possono farci risparmiare anche fino al 30% sulle spese per benzina e dintorni. Piccoli accorgimenti che hanno a che fare proprio con lo stile di guida, per cominciare, e di cui abbiamo già parlato.

Qui parlaremo di come risparmiare nella spesa per il carburante.

Tim e Vodafone, arriva la multa dell’Antitrust

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato – con l’importo massimo, 500 mila euro ciascuno – le compagnie telefoniche Tim e Vodafone per modifica unilaterale e sistematica dei piani tariffari senza fornire adeguate informative al consumatore. La denuncia era partita da Altroconsumo, che riporta la notizia sul suo sito trionfante.

Tim ha già annunciato che farà ricorso, mentre Vodafone ha ribadito la correttezza delle proprie informative e azioni. Il punto, per l’Antitrust, è: poca informazione e poca trasparenza da parte delle due principali compagnie di telefonia mobile avrebbero impedito agli utenti di conoscere le caratteristiche delle nuove tariffe, peraltro attuate unilateralmente e con maggiorazioni eccessive. Non ci sarebbero poi state le adeguate informazioni al consumatore per la portabilità del numero da un operatore all’altro e le modalità di rimborso del credito residuo.

Piatti pronti, aumento del 10%

Take away? Mangia qui o porta via? Lo stress della vita quotidiana ci porta non solo ad un’alimentazione sempre meno corretta, ma anche a un consumo sempre più veloce dei pasti. Un danno per la nostra dieta, ma anche per le nostre tasche.

Se vuoi tutto già pronto da mangiare – dai piatti pronti al prosciutto e formaggio già affettato – paghi. Sempre meno ai fornelli, sempre più verdura in sacchetto, salumi già affettati, primi piatti pronti. I piatti pronti, nel 2008, sono aumentati in media del 10%. E’ quanto emerge dalle elaborazioni Ref per Ancc-coop del primo semestre, riportate dalla Coldiretti. Insomma: portare la “schiscia” da casa e affettare la spalla di prosciutto, i funghi e quant’altro continua a convenire.

Dal primo luglio potrebbero scattare nuovi aumenti per luce e gas

Dato che il prezzo del petrolio continua incessantemente ad aumentare potrebbe scattare un aumento per le bollette della luce e del gas già dal prossimo primo luglio. Gli aumenti previsti sono nell’ordine del 4,6% per il gas e del 2,2% per la luce.

Se la stima, messa a punto da Nomisma Energia per il prossimo trimestre luglio-settembre, trovasse conferma nell’aggiornamento atteso entro fine giugno dall’Authority per l’energia, per le famiglie sarebbe in arrivo una nuova stangata da quasi 57 euro su base annua: le bollette della luce salirebbero infatti di 10,2 euro l’anno mentre quelle del gas subirebbero un rincaro di 46,5 euro.

Mercoledi intervento del Governo per dare un taglio al caro benzina

Domani sarà all’esame del Consiglio dei Ministri il pacchetto energetico, e proprio in merito a questo il ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola, lo stesso che ha tolse la scorta a Marco Biagi e che lo definì un rompicoglioni dopo l’assassinio da parte delle BR, ha dichiarato:“Nel provvedimento metterò qualcosa per aiutare la riduzione del costo del carburante”.

Il ministro a tenuto a precisare che “la nostra azione è fatta comunque in un contesto internazionale. Il caro petrolio è la fonte principale dell’aumento dei prezzi. È preoccupante la visione che abbiamo”. Per il ministro “l’aumento del costo del barile dipende dalla domanda crescente dei Paesi emergenti e, sicuramente, anche da fattori speculativi.

Istat: il tasso d’inflazione aumenta in modo vertiginoso anche a maggio

E’ salito a maggio il tasso d’inflazione che ha registrato un 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e uno 0,6 per cento rispetto a ad aprile. Si tratta della variazione tendenziale più elevata dall’agosto 1996 quando raggiunse il 3,6 per cento. Ma per la spesa quotidiana la corsa dei prezzi è stata ben più alta del tasso generale: più 5,4 per cento, dal 5,1 per cento di aprile calcola l’istituto di statistica.

L’Istat ha peraltro fornito il dato sul tasso di crescita dell’inflazione relativa ai beni ad “alta frequenza d’acquisto”, che vanno dagli alimentari alle bevande, dall’affitto alle spese al ristorante, dai carburanti ai trasporti, dai giornali ai tabacchi.

Calano i consumi dei prodotti petroliferi e non solo

Sicuramente a causa del caro petrolio, i consumi petroliferi a maggio in Italia sono scesi di 3,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nello specifico si registra un calo complessivo per la benzina del 9,1 per cento, per il gasolio la riduzione dei consumi è stata di solo 3,5 punti.

Questo quanto emerge da un comunicato dell’Unione Petrolifera. Inoltre sempre a maggio le le immatricolazioni di autovetture nuove sono scese del 17,6 per cento, con quelle diesel che hanno rappresentato il 51,3 per cento del totale. Nei primi cinque mesi dell’anno i consumi sono stati invece pari a 34 milioni di tonnellate, con una diminuzione dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo 2007.

Estate più salata per chi sceglie il Sud

Si prospetta un estate salata, e non perché la salinità del mare è aumentata, ma perché sono aumentati i prezzi delle località turistiche. Ad annunciarlo è Federconsumatori, che ha presentato, nella giornata di ieri la “Terza indagine nazionale sui prezzi rilevati nei siti web degli alberghi e delle strutture turistiche nelle località balneari italiane”.

Dalla quale emerge che una notte in albergo, in camera doppia con pensione completa, nella settimana dal 9 al 16 agosto, potrà costare anche fino a 137 euro pro capite nel Sud Italia o nelle Isole. Meno care le permanenze al Nord (73 euro a notte). La media nazionale si attesta sui 97 euro: rispetto al 2007 il costo è aumentato del 4,3 per cento. “L’aumento dei prezzi del 4-5 per cento è troppo alto – ha affermato il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti – incide molto sulla capacità economica delle famiglie e diminuisce il consumo turistico. Il turismo è l’oro nero dell’Italia ed è grave che il consumo interno diminuisca e che si rischi di non riuscire più a intercettare il turismo internazionale”.

Un altro rincaro per la benzina, chi ha il prezzo più alto?

Da tanto che non ne parlavamo, esattamente da fine maggio, si potrebbe definire la quiete prima della tempesta, mi sto riferendo al caro benzina. Infatti nella giornata di ieri benzina e diesel bruciano quindi la soglia degli 1,53 euro e degli 1,54 euro al litro, dopo che il ‘vecchio’ massimo storico di 1,527 euro al litro era toccato lo scorso 28 maggio. Decisivo il rialzo di tre centesimi al litro nei prezzi consigliati da Q8.

Progressi consistenti anche nei listini Shell, in cui la crescita è superiore al centesimo sia per verde che per gasolio. Ma i rialzi riguardano tutte le compagnie, con Erg che ha ritoccato i prezzi di 1 centesimo, Agip, Tamoil ed Esso di 0,6 centesimi, Api-Ip di 0,4 centesimi. Chi ha messo mano in modo meno pesante ai prezzi consigliati per il rifornimento con servizio è Total, che ha alzato solo di due millesimi il costo di verde e gasolio, portandolo a 1,524 euro, il valore più basso sul mercato e condiviso con Agip.

Allo studio un piano per eliminare le accise

E’ allo studio un piano per il blocco delle accise, per chi non sapesse di cosa sto parlando, in questo articolo trova in dettaglio tutta la storia delle assurde accise italiane. Come dicevo questo piano che verrà proposto al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è stato annunciato dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, che anticiperà la proposta agli autotrasportatori in una riunione convocata per oggi a Roma alle 17,30.

“Avevamo previsto di incassare nel 2008 una certa cifra dalle tasse sui carburanti – ha spiegato Martinat, che ha partecipato alla presentazione del rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in Piemonte – ma dato che il petrolio continua a salire, anche le accise aumentano.

Sciopero dei pescatori: Aumento per i consumatori

Si estende in tutta Europa lo sciopero dei pescatori, fino ad arrivare nei porti più remoti della nostra penisola. Ne è un esempio Molfetta, dove i pescatori riuniti in un comitato lotta hanno occupato il mercato ittico della città, nei pressi della banchina del porto, e hanno chiesto l’intervento del sindaco in modo che arrivino al Governo le loro richieste per far fronte alla crisi dovuta al caro gasolio.

Anche i pescatori del sud pontino, oltre cento, hanno scioperato lasciando le imbarcazioni ormeggiate nei moli di Terracina, Formia e Gaeta. Il risultato delle proteste: ristoranti per lo più sbarrati e una pescheria rionale su tre chiusa. Il pesce che si trova è di allevamento, decongelato o di importazione, con prezzi al consumo aumentati tra il 20 per cento e il 30 per cento, a seconda delle specie.