Cambiare operatore telefonico? Dal 25 maggio possibile in 10 giorni

Buone notizie per tutti i consumatori, se siete stati tentati da qualcuna delle offerte Adsl che vi abbiamo proposto nel nostro viaggio tra le varie adsl italiane, ma tentennate perché non volete stare senza telefono o collegamento internet per troppo tempo, io vi dico lasciatevi tentare. Infatti dal 25 maggio sarà più facile cambiare il proprio gestore di telefonia fissa. I consumatori troppo spesso hanno dovuto affrontare lunghe attese telefoniche con i call center, mesi di isolamento web o telefonico, contestazioni accese con gli operatori per sapere che fine avesse fatto la propria richiesta. Peggio.

Finora, chi lascia Telecom per Wind e poi ci ripensa a favore di Fastweb, per fare un esempio, deve necessariamente ripassare da Telecom, ripagare il costo di attivazione della linea e 12 mesi di canone prima di poter ottenere il terzo passaggio. Questo è solamente un brutto ricordo, stando a quanto deciso dall’Authority per le comunicazioni.

Panorama sulle Adsl italiane: Tele2

Proseguiamo il nostro viaggio tra le Adsl italiane e dopo Libero, Alice e Tiscali ci occupiamo oggi di Tele2. Prima di tutto un pò di informazioni sull’azienda: Tele2 è un operatore di telecomunicazione fra i più grandi in Europa con 28 milioni di clienti in 24 Paesi. Tele2 fornisce servizi come operatore telefonico di rete fissa, televisione via cavo, telefonia mobile e per collegamenti ad Internet.

In Italia è presente come gestore di telefonia di rete fissa, ISP e per la rete mobile con Vodafone Omnitel. Il 6 ottobre 2007 Tele2 Italia, come Tele2 Spagna, viene acquisita da Vodafone per 775 milioni di euro. Tale operazione è completata a Dicembre. Ora, Si attendono comunicazioni riguardo il cambiamento del nome dell’azienda, poiché la stessa Tele2 Italia non è più, in alcun modo, legata a Tele2 AB Svezia. Detto questo quindi premetto che se la scelta dovesse ricadere su questo operatore consiglio di aspettare ad abbonarsi per lo meno fino a quando la situazione aziendale non si è stabilizzata.

Diciamo basta agli aumenti ingiustificati di Sky recedendo dal contratto

Cattive e buone notizie per tutti gli utenti di Sky, infatti quest’ultima per la terza volta da quando è sbarcata in Italia ha aumentato i prezzi dei pacchetti, imponendo l’aumento sia ai vecchi che ai nuovi abbonati. L’articolo 3.3 del contratto di SKY prevede che per aumenti fino al 10% non è possibile interrompere il contratto e che, di conseguenza, il consumatore deve subire passivamente le decisioni unilaterali prese dalla pay tv.

E ovvio che questo articolo non è utile per il consumatore ma anzi avvantaggia Sky in una maniera impressionante. Ma grazie al decreto Bersani da oggi i consumatori potranno dare un taglio a questi soprusi e recidere immediatamente dal contratto. E’ in vigore il decreto Bersani (DL 31-01-07 N. 7-GAZZETTA UFFICIALE n. 26 del 01-02-07) che recita:

Inviare sms gratuitamente con Jaxtr

Inviare sms gratis è il sogno di molti, sopratutto di noi italiani, che stando a recenti indagini siamo la nazione che più di tutte in Europa utilizza lo Short Message Service. Per inviare questi sms esistono decine di tariffe delle quali ci occuperemo nei prossimi giorni. Ma oggi voglio segnalarvi un servizio online che in cambio di un pò di pubblicità nel messaggio permetterà di inviare sms a costo zero.

“Jaxtr, una startup della Silicon Valley che permette agli utenti di aggirare le tariffe telefoniche internazionali degli operatori grazie al Web, ha annunciato oggi che offrirà un servizio di invio gratuito di sms in 38 paesi.” Scrive il sito Reuters, nfatti attraverso un interfaccia web gli utenti di questo servizio potranno inviare i propri messaggi di testo in ciascuno dei paesi supportati, tra i quali oltre l’Italia ricordiamo Usa, Brasile, Gran Bretagna, Kenya, Slovenia e Ucraina.

Ebay: alcuni consigli per evitare di essere truffati

Ebay è il più grande portale di aste online e spesso si rivela una risorsa utilissima per tutti noi risparmiatori, a patto che ci si attenga a certe regole e si prendano alcune precauzioni, ecco perché abbiamo elaborato 6 consigli fondamentali a cui attenersi:

  • Innanzitutto valutare il feedback del venditore, più si avvicina al 100 per cento maggiore sarà la sua affidabilità, controllando ovviamente anche il numero di transazioni. E’ certamente più sicuro un utente con 1.000 vendite alle spalle ed un feedback del 98% piuttosto che uno con 2 soli affari conclusi ed un feedback del 100%. Anche i commenti degli utenti possono rivelarsi utili.
  • Leggete attentamente la descrizione dell’oggetto
  • Valutate il luogo di provenienza dell’oggetto e dove si trova il venditore. Al di là che si stanno moltiplicando le truffe di utenti stranieri (soprattutto cinesi), sarà sicuramente più facile rintracciare chi si trova in Italia piuttosto che nel resto del mondo. Oltretutto per spedizioni dall’estero, specie per quelle da paesi fuori dall’Europa, i tempi per avere gli oggetti possono essere molto lunghi.
  • Verificare le spese di spedizione applicate e se ci sono ulteriori oneri doganali da pagare. Infatti alcuni venditori che vogliono fare i furbi mettono un prezzo molto basso sull’articolo per invogliare gli acquirenti, ma poi speculino sulle spese di spedizione.
  • Se possibile privilegiate sempre una spedizione tracciabile e assicurata per acquisti importanti, spendere un pò di più ma non rischierete brutti scherzi da parte dei corrieri, delle Poste o del venditore stesso.
  • Ed infine ultimo consiglio acquistate tutto tramite Paypal, infatti con questa in caso di truffa è più facile ottenere un rimborso.

Quanto consuma la televisione

Ma quanto costa utilizzare il televisore dal momento in cui attacchiamo la spina? A questa domanda ha tentato di dare una risposta AF Digitale. Dai risultati di laboratorio esce un quadro disomogeneo tra i diversi prodotti sul mercato, con costi annui di gestione per la sola energia elettrica che, nei casi peggiori, possono superare i 100 euro e che molto spesso sono sopra i 50 euro, ma che nei casi virtuosi possono anche dimezzarsi.

Secondo i risultati inoltre in stand-by la televisione ha un consumo che va da 1 a 4 watt, televisione intendo plasma o lcd, infatti le vecchie tv a tubo catodico hanno un consumo in stand-by di 9 watt. Per chi volesse fare due conti, tanto per avere un ordine di grandezza, il costo dell’energia elettrica consumata, ipotizzando di tenere il tv per tutto l’anno in stand-by, è di circa 1,40 euro per ogni watt impegnato.

Panorama sulle Adsl italiane: Libero

Continuiamo il nostro viaggio tra le Adsl italiane, e dopo Alice e Tiscali è arrivato il momento di Libero/Infostrada. Prima di tutto qualche informazione sull’azienda, tratta da Wikipedia: WIND Telecomunicazioni nasce alla fine del 1997 grazie all’investimento di ENEL, France Télécom e Deutsche Telekom; già nel dicembre 1998, con l’avvio dei servizi di telefonia fissa per le aziende, conquista il suo primo record: è il più veloce start-up del mercato europeo delle telecomunicazioni.

Nel 1999 sono attivi anche i servizi di telefonia mobile, i servizi internet e il portale InWind; viene acquisita la società ITnet – secondo provider italiano – e WIND supera i due milioni di clienti. Poi passano degli anni e Wind viene acquistata dal magnate egiziano delle telecomunicazioni Naguib Sawiris, già proprietario della Orascom. E da quel momento iniziano i guai con i consumatori. Infatti sopratutto contro Wind vengono spesso mosse accuse di truffe varie o pubblicità ingannevoli da parte degli utenti e delle associazioni dei consumatori.

Risparmiare sulla tecnologia applicando una semplice virtù

La tecnologia è il settore dove si compiono molto in fretta dei passi da gigante per quanto riguarda la scoperta. Chi non vorrebbe avere un bel televisore al plasma? o meglio LCD? oppure un computer super potente? o l’ultimo cellulare uscito, spesso questo è spesso ahimè un modo per vantarsi, mostrare (frequentemente simulare) il proprio stato sociale o le proprie entrate finanziarie. Ovviamente non c’è neanche bisogno che ve lo dica, avere l’ultimo modello tecnologico non vale economicamente.

Infatti, come molti di voi già sapranno, l’oggetto nuovo presentato sul mercato ha un prezzo (solo per il fatto di essere una novità) che presenta un aumento che va dal 15 per cento al 30 per cento. Tuttavia, a volte capita che le migliorie apportate all’ultima versione il più delle volte sono quasi irrilevanti o non giustificabili rispetto al prezzo superiore.

Panorama sulle Adsl italiane: Tiscali

Proseguiamo il nostro viaggio tra le Adsl italiane, e dopo la presentazione di Alice con le relative offerte oggi tocca a Tiscali. Azienda tutta italiana fondata nel gennaio 1998 a Cagliari, presenta anche in altri mercati europei, come quello inglese con la Pipex (quarto provider in Regno Unito). Tiscali dispone di un ampia rete in Fibra Ottica e di una rete Adsl ancora più estesa. Quindi per quanto riguarda Internet Tiscali si presenta con varie offerte.

La prima per una linea Adsl da 20 mega in download, dove per i primi tre mesi paghiamo solamente 9,95 euro al mese, passati i quali la cifra sale a 29,95 euro mensili. Inoltre è possibile noleggiare al costo aggiuntivo di 3 euro un modem Wi-Fi ADSL 2+. Per chi non è raggiungo dalla 20 Mega c’è la possibilità di attivare una linea ad 8 Mega in download, dove per i primi tre mesi come accade per l’offerta della 20 Mega pagheremmo 9,95 euro al mese, passati i quali la cifra arriverebbe a 19,95 euro al mese. Stesso discorso del modem a 3 euro al mese.

Detrazione irpef del digitale terrestre anche per Sardegna e Valle d’Aosta

Buone notizie per tutti gli abitanti della Sardegna e della Valle d’Aosta, infatti anche per loro varrà la detrazione Irpef per la televisione digitale terrestre. Questo è quanto ha stabilito l’Agenzia delle Entrate che ha dichiarato:

I contribuenti residenti nelle regioni Sardegna e Valle d’Aosta che hanno beneficiato del contributo di 70 euro per l’acquisto di un decoder potranno beneficiare della detrazione Irpef introdotta dalla Finanziaria 2007 per l’acquisto di apparecchi televisivi e digitali a condizione che si tratti di apparati diversi da quelli per i quali hanno già beneficiato del contributo.

Infatti l’Agenzia delle Entrate con la circolare n.33/E dà ulteriori chiarimenti per l’esatta lettura dell istruzioni relativa ai modelli di dichiarazione 730 e per il modello Unico 2008, rispettivamente a pagina 43 e 52, cosi da evitare ogni equivoco per i residenti delle due regioni beneficiarie circa l’importo da detrarre per la prossima dichiarazione dei redditi. Quindi lo stesso contribuente potrà usufruire delle due agevolazione su due apparecchi diversi.

Panorama sulle Adsl italiane: Alice

Continuiamo la nostra rassegna delle varie ADSL italiane, se nell’articolo precedente c’eravamo occupati di un discorso generale sulle 7 mega, presentando tutte le offerte dei vari provider, oggi voglio entrare nello specifico parlandovi di Alice e di tutte le sue offerte. Innanzitutto va detto che Alice probabilmente per qualità è la migliore Adsl disponibile, almeno personalmente non ho mai riscontrato problemi, d’altronde gli altri provider offrono servizi Adsl su cavi Telecom Italia quindi ovvio che quest’ultima favorisca l’Adsl di casa propria.

L’offerta di punta di Alice è sicuramente Alice 20 mega, infatti se siamo raggiunti dalla linea a 20 mega, Telecom ci offre una velocità fino a 20 Mega in download (ma va!) e una velocità di upload pari a 512kbps, il tutto alla modica cifra di 24,95 euro mensili Iva inclusa. Inoltre se aderiamo subito i primi due mesi d’abbonamento saranno gratuiti. Come al solito ci viene offerto un modem per 3 euro al mese che diventano 3,95 euro in caso di modem Wi-Fi.

Detrarre l’Iva dai cellulari e non solo

Il dubbio è sempre quello cioè se siamo lavoratori autonomi, commercianti, artigiani e più in generale chi lavora con la partita Iva, come fare per scaricare quest’ultima e le tasse sulle spese relativa ai telefoni cellulari? L’Iva relativa all’acquisto, al noleggio ed alle spese di gestione dei telefoni cellulari, in generale, è detraibile al 50%.

Stessa cosa dicasi per l’Iva eventualmente indicata sulla bolletta del nostro operatore telefonico. Da gennaio 2008 l’Iva relativa ai costi del cellulare è detraibile in proporzione all’utilizzo del bene nell’attività di impresa o nella professione. Quindi, se c’è un esclusivo uso aziendale o professionale si potrebbe detrarre anche il 100% di Iva. Il condizionale, però, è d’obbligo.

Compagnie telefoniche a confronto: osserviamo le offerte adsl a 7 mega

Iniziamo ad addentrarci nel mondo delle ADSL, ed iniziamo subito con quella più richiesta ovvero l’ADSL a 7 Mega. Incominciamo subito con Alice che offre 7 Mega in download e 384kbps in upload il tutto a 19,95 euro al mese iva inclusa ed in più i primi due mesi sono gratuiti. C’è anche la possibilità di noleggiare un modem a 3 euro mensili.

Passiamo poi a Tele2 che offre un Adsl a 7 Mega in download ed a 384kbps in upload, con la possibilità di staccarsi dalla linea Telecom a 4,90 euro al mese fino al 30 giugno 2008 dopo quella data pagheremmo 28,90 euro al mese. In più potremo effettuare urbane ed interurbane senza limiti pagando solamente i 15 cent di scatto alla risposta. Passiamo a Tiscali che a contrario degli altri offre una linea ad 8 Mega in download a 9,95 euro per i primi tre mesi, passati i quali il costo sale a 19,95 euro mensili. Anche con Tiscali la possibilità di noleggiare un modem a soli 3 euro al mese.

In Italia ancora troppo grande il digital-divide

La questione non si trova in nessun programma elettorale eppure l’importanza di internet ed il relativo superamento del digital divide è una priorità per l’Italia pari al ponte sullo stretto, alla Tav o al completamento della Salerno-Reggio Calabria. L’allarme è stato lanciato ieri da Paola Manacorda che lascia intendere che tutto quello fatto fino ad oggi non basta a garantire a cittadini e imprese una copertura adeguata ed uniforme delle linee di connessione ad alta velocità. La Manacorda ha detto:”La tecnologia Wi-Max e la possibilità di attivare accessi wireless a lunga distanza, in quest’ottica, sono solo un primo passo, ma per dare un sostanzioso impulso alla competitività del Paese e alla coesione sociale, occorre una regia forte per far convergere un mix di investimenti tra pubblico e privato volto alla costruzione di nuove reti per una banda veramente larga.”

Preoccupazione è stata sollevata anche dal commissario europeo Viviane Reding che ha richiamato le autorità italiane circa i ritardi cronici inaccettabili per quanto riguarda la diffusione della banda larga. La penetrazione della banda larga nel nostro Paese è cresciuta al 17%, ma resta comunque al di sotto della media Ue del 20% pagando la mancanza di infrastrutture e il ruolo “ingombrante” di Telecom Italia, che lascia agli operatori alternativi una quota di mercato del 35,2%.