Dossier LegaAmbiente: Pesticidi nel piatto

di Redazione 2

Ennesima notizia per quanto riguarda la sicurezza alimentare, dopo il pollo alla varechina, c’è allarme per quanto riguarda la frutta. Infatti sembrerebbe che in Italia la metà della frutta che consumiamo contiene almeno un residuo di pesticida, mentre la verdura contaminata da almeno un residuo è il 14,7 per cento e per l’olio e il vino la percentuale sale al 18 per cento.

Tra i frutti più ”cattivi” ci sono le mele: solo il 38,8 per cento è del tutto esente da pesticidi. Tra i casi più eclatanti, anche un campione di uva bianca siciliana con nove residui di pesticidi diversi. Questi alcuni dati di “Pesticidi nel piatto 2008”, il dossier con i dati raccolti da Legambiente sulla presenza di residui chimici, pesticidi e fitofarmaci nella frutta, nella verdura e nei prodotti derivati, presentato oggi a Terra Futura, convegno di buone pratiche in corso a Firenze.


Anche se c’è da dire che la percentuale dei campioni irregolari, ovvero di quei prodotti fuori legge, che hanno superato il limite di concentrazione del residuo chimico è in miglioramento. Si passa dal 1,3 per cento del 2007 si passa al’1 per cento di quest’anno. Per quanto riguarda i prodotti derivati, quali vino e olio, 8 campioni su 10 sono regolari, mentre solo lo 0,3 per cento sono del tutto fuori legge. “Il costante, anche se lento, miglioramento dei dati – ha commentato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – conferma la validità delle battaglie a favore di un’agricoltura di qualità, il più possibile sana, stagionale e legata al territorio”.

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