caro prezzi

Caro vita: in arrivo una nuova stangata

Siete appena tornati dalle ferie e vi siete già fiondati sul web alla ricerca di un buon modo per riportare in positivo il bilancio familiare messo a dura prova dal caro vacanze?

Allora avete fatto bene a venirci a trovare, anche perchè cattive notizie attendono i consumatori italiani al loro rientro a casa. Secondo le stime di Adusbef e Federconsumatori infatti è in arrivo una nuova stangata sui prezzi di luce, acqua, gas, riscaldameno, nettezza urbana, assicurazione auto, alimentari, spese bancarie e, naturalmente, testi scolastici. Tutte voci di spesa per le quali spenderemo almeno 600 euro in più rispetto allo scorso anno.

I rincari riguarderanno in particolare le spese per il riscaldamento (+175/180 euro l’anno) e i generi alimentari (+120 euro l’anno). A cui andranno ad aggiungersi, a partire dal primo ottobre, i rincari sulle bollette di luce e gas, che ammonteranno rispettivamente a 20 e 70 euro l’anno.

Risparmiare sui detersivi con i vecchi metodi della nonna

Quando ci rechiamo al supermercato restiamo esterrefatte dal vedere come il caro prezzi non risparmi (e scusate il gioco di parole) veramente nulla. Qualcuno è appena tornato dalla vacanze ed altri ci sono appena arrivati, ma tutti hanno di fronte un problema comune: dare una ripulita alla casa che, lasciata da sola, ha accumulato polvere e sporco. I detersivi raggiungono sempre più livelli di prezzi inaccessibili, ecco perché spesso ci rivolgiamo ai piccoli negozi di igiene per la casa e per la persona (anche se qui non è sicuro di risparmiare..).

In realtà esistono dei metodi anche per risparmiare nelle pulizie di casa: i tanto amati metodi della nonna. Un esempio? Per i vetri acqua calda aceto e ammoniaca, oppure si può utilizzare un giornale e lavarli con l’alcool etilico; per i pavimenti ammoniaca e alcool (l’ammoniaca igienizza e l’alcool da lucentezza). Il bagno lo si può pulire con acqua e varichina (la varichina come sappiamo igienizza e sbianca e toglie anche le macchie di umido che spesso si formano in bagno). Per il lavandino e la vasca aceto e sale grosso e il calcare scompare.

Caro libri: come risparmiare sugli acquisti scolastici

Siamo ancora nel pieno dell’estate eppure già nei supermercati e nella grande distribuzione, gli scaffali colorati attirano la nostra attenzione, i più grandi avvicinandosi vengono pervasi da un dolce ricordo, i più piccoli invece si dividono in due fazioni: quelli che amano la scuola e la possibilità di passare una buona oretta a scegliere penne e quadernetti li entusiasma quasi come le vacanze stesse e quelli che odiano la scuola e vedendo anche solo una penna cominciano ad avere mal di pancia più o meno fittizi. Che siano gli uni o gli altri, i genitori non potranno comunque esimersi dall’affrontare questa spesa: arriva il momento degli acquisti per la scuola. Momento di frenesia per i più piccoli (alla fine anche i meno propensi allo studio non sanno resistere alla gioia del diario nuovo e più bello) che si trasforma per un cruccio per i genitori. Il motivo purtroppo è sempre lo stesso: le spese scolastiche aumentano sempre e quando arriva il momento si tratta anche di dover spendere un certo budget.

“Arrivederci penne”? I rincari e la dieta degli italiani

“Arrivederci penne? L’aumento dei prezzi ha effetto sulla dieta degli italiani”. Così la prima pagina del Wall Street Journal Europe, e a ritenere più che giustificato l’allarme del prestigioso quotidiano economico è la Coldiretti che, in occasione dell’apertura del vertice romano della Fao, sottolinea come i rincari relativi a pasta, pane, frutta e verdura stiano rendendo estremamente difficoltoso a milioni di italiani continuare ad alimentarsi correttamente seguendo la tradizionale dieta mediterranea.

Il consumo di questi prodotti è infatti crollato nel nostro paese con il -5,5% per il pane, -2,5% per la pasta, -5,5% per le verdure, avvicinando, commenta il prestigioso quotidiano, le abitudini alimentari degli italiani meno abbienti a quelle statunitensi caratterizzate dal consumo di cibo scadente ricco di grassi e sale. Non a caso l’obesità, che oltreoceano rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria, è sempre più diffusa anche nel paesi del bacino mediterraneo.

Differenze importanti per i prezzi degli alimentari tra Nord e Sud

Il Codacons ha preparato uno studio dove ha analizzato le differenze di prezzi per quanto riguarda un paniere di 61 voci che sono ortaggi, frutta, carne, pesce, latticini e prodotti vari tra il nord ed il sud. Da questo studio è emersa una situazione di forte differenziazione tra le due zone d’Italia, infatti il Nord è molto più caro rispetto alla città del sud, dove acquistare prodotti alimentari risulta molto più conveniente.

Differenze di prezzo così forti tra Nord, Centro e Sud Italia non sono in alcun modo giustificabili – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – sicuramente i costi di trasporto possono influire sul prezzo al dettaglio, ma in nessun caso possono incidere fino al 30% sui listini. Ne deriva quindi una speculazione sui listini, tesa a penalizzare i consumatori del Nord Italia i cui portafogli sono sempre più vuoti. Proprio per accertare dove si nasconda la “truffa dei prezzi”, abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust e a tutte le Procure della Repubblica – spiega Rienzi – in cui chiediamo di aprire delle indagini per il reato di aggiotaggio, e accertare chi specula determinando rialzi dei prezzi per gli stessi prodotti, superiori al 30%”.

Ecco il paniere della Cgil anti-rincari, forse la soluzione definitiva?

Come tutti sappiamo il caro prezzi è un problema che va risolto il prima possibile sopratutto quando questo riguarda prodotti di largo consumo come possono essere pane, pasta, latte, etc. Per fronteggiare questi continui rialzi la Cgil ha proposto un tetto massimo di spesa per i generi di prima necessità.

Questa almeno l’iniziativa della campagna dal titolo “Paniere della solidarietà” che appunto come spiegato dalla stessa Cgil punta a fronteggiare la situazione di “allarme-sociale” dovuto ai continui rincari. Ma cosa prevede in sostanza questa iniziativa? Beh è una ricetta anti-rincari, ad esempio non si dovrebbe pagare più di un euro per un litro di latte o non oltre 1,50 euro per un chilo di pane e 60 centesimi per un chilo di pasta.