influenza suina: vaccino gratis da novembre

La pandemia influenzale del 2009 (detta anche influenza A o febbre suina) é una malattia respiratoria acuta. La scorsa primavera un virus di questo tipo in Messico ha contagiato delle persone dando luogo alla trasmissione da essere umano ad essere umano attraverso lo scambio di secrezioni naso-faringee dovuto a tosse o starnuto.

La malattia umana è simile alla classica influenza stagionale, ma l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) sconsiglia l’uso indiscriminato di antivirali per evitare resistenze del virus. Questo virus può dar luogo a complicazioni gravi come polmonite e casi mortali, la percentuale di mortalità é però bassa si aggira infatti attorno allo 0,4%.

Il Ministero della Salute ha deciso di vaccinare il 40 percento della popolazione: i primi 8,5 milioni di italiani saranno vaccinati da metà novembre, tutti gli altri dalla fine di gennaio. le industrie farmaceutiche ce distribuiranno il virus saranno GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca. Big Pharma invece si occuperà di trovare la cura per chi ha già contratto l’influenza A/H1N1. A questo punto una domanda sorge spontanea: non é che il virus é stato creato e diffuso proprio dalle case farmaceutiche per appropriarsi di questo redditizio business? Ci scusino le case farmaceutiche, ma la giorno d’oggi la domanda é legittima…

La cura non sarà venduta in farmacia ma sarà gratuita (pagata dallo Stato) e applicata da medici di famiglia, pediatri e medici competenti. Avranno priorità gli operatori sanitari e le categorie a rischio: medici di medicina generale, pediatri, personale delle Asl, operatori della Poste e delle telecomunicazioni. A partire dal 31 gennaio 2010 saranno invece vaccinati bambini e giovani, ovvero tutti i soggetti dai 6 mesi ai 27 anni. Con l’apertura delle scuole e il ripopolarsi delle città si tornerà a frequentare luoghi sovraffollati: si creeranno le condizioni per amplificare la circolazione del virus – afferma il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza -.