Addio all’Ici, ma quanto si risparmia?

di Redazione 3

Una delle promesse elettorali più in voga in questo periodo è l’eliminazione del Ici. Si prevedono forti risparmio sopratutto per le città del Nord. Da Bologna a Padova, da Ferrara a Biella, nelle Regioni settentrionali l’abitazione «costa» ancora tra i 170 e i 320 euro in termini di Ici, anche dopo lo sconto statale introdotto con la Finanziaria 2008. Al Sud questa abolizione non porterà grandi cambiamenti, infatti a Lecce, Catanzaro o Palermo, l’addio all’imposta porta in media benefici di poche decine di euro. La ragione è nelle rendite catastali del 1992.

Intanto si blocca l’Ici sulle case ex rurali e su quelle non dichiarate al Catasto, per i timori di autodenunciare un abuso edilizio. Più tiepida l’attesa in molte città medie e piccole, soprattutto nel Mezzogiorno, dove l’imposta media, soprattutto dopo il nuovo sconto statale introdotto dalla Finanziaria 2008, è ridotta a una manciata di euro, dai 12 euro di Reggio Calabria ai 45 di Frosinone fino agli 86 di Napoli.


Il disinteresse regna invece sovrano nelle città come Trento e Bolzano, che anche grazie alle generose detrazioni introdotte a livello locale hanno ormai messo in soffitta l’Ici sulla prima casa. Va detto che comunque questi sono dati medi rilevati dal sole24ore ma già all’interno di una stessa città ci potranno essere differenze.

L’architrave dell’intero sistema è nella tariffa d’estimo, cioè il reddito teorico attribuito a ogni vano a seconda delle zone in ogni centro abitato. Al crescere della rendita aumenta l’imposta, ma anche la detrazione statale introdotta dall’ultima Finanziaria (pari all’1,33 per mille del valore catastale). Questo spiega (si veda il grafico in pagina) perché un appartamento di 100 metri quadrati in zona residenziale a Torino attende dall’addio all’Ici un beneficio di 192 euro, mentre lo stesso immobile in una zona analoga di Padova si deve accontentare di 77 euro.

Commenti (3)

  1. Quindi l’abolizione dell ICI sarebbe anche l’abolizione di un buon numero di iniquità all’italiana: quelle dove il cittadino onesto è mazziato e pure etichettato come idiota dai più disonesti perchè paga le tasse.
    Ho scritto sarebbe perchè non ci credo finché non la vedo questa abolizione 🙂

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