Ceretta allo zucchero, la ricetta casalinga

di Emma Commenta

Si chiama sugaring ed è la ceretta allo zucchero o ceretta marocchina: una preparazione antica che ha quasi 3500 anni, ma è tornata alla ribalta. 

Può essere preparata anche tranquillamente in casa: la ricetta è veramente facilissima e non dovrete fare altro che preparare un impasto a base di acqua, zucchero e succo di limone.

Con l’impasto si preparano delle palline che si arrotolano sul corpo che porteranno via in men che non si dica, i peli superflui.

La ceretta marocchina allo zucchero è un metodo assolutamente naturale e anallergico adatto a qualsiasi parte del corpo, anche le più delicate e che presenta un dolore veramente più basso rispetto al solito che viene inferto durante la ceretta tradizionale.   

È poco dolorosa perché il pelo viene portato via senza essere strappato in modo violento ragion per cui è meno dolorosa rispetto alla tradizionale ceretta. 

Lo zuccheri poi cura le ferite, elimina il rossore e limita anche la proliferazione batterica. 

La tecnica

Con la pasta di zucchero dovrete creare praticamente una sorta di massaggio. È importante eliminare ogni residuo umido sulla pelle e poi asciugare le zone interessate con il talco. 

Riscaldate la pasta di zucchero a bagnomaria e poi lavorate il prodotto fino a farlo diventare malleabile con le mani

Formate una pallina con l’impasto e passatelo nella zona da depilare nella direzione contraria al pelo. 

Non appena la pallina si riempie preparate una seconda pallina.  

Ecco gli ingredienti per preparare la ceretta marocchina in casa: 

200 grammi di zucchero

500 grammi di succo di limone

50 grammi di acqua

Mescolate gli ingredienti e lasciateli scaldare bagnomaria per 20 minuti per ottenere un impasto liquido. Tenete conto che dovrà assumere un colore ambrato simile al miele.

A quel punto togliete dal fuoco il vostro composto e travasatelo in un barattolo e lasciatelo raffreddare.

Non appena diventa tiepida potrete usare la vostra pasta di zucchero. 

Conservando il baratto ben chiuso e poi riscaldatelo a bagnomaria. 

 

photo credits | think stock

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