In Francia trucco e parrucco gratis per trovare lavoro

di Redazione 1

 Sono passate poche ore da quando il nostro premier ha proferito quelle che rimarranno nella storia e nella mente di tutti i precari: “I giovani si abituino all’idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. È bello cambiare e accettare delle sfide”, ha affermato Mario Monti ospite a Matrix. Certo sarebbe bello potersi permettere di cambiare lavoro, aprirsi a nuove sfide, migliorare, poter scegliere tra due o più posti di lavoro. E’ evidente che il professor Monti non ha passato gran parte della sua vita in Italia o forse ha vissuto in un mondo del tutto ovattato. Perché non serve certo una prestigiosa laurea in economia per capire che in Italia c’è poca possibilità di scelta nel mercato del lavoro e quel poco che c’è, lo si tiene stretto.

Nell’attesa che il nostro governo trovi una soluzione a quello che si chiama precariato e che molti politici preferiscono chiamare flessibilità o mobilità, qualcuno cerca di destreggiarsi in un modo o nell’altro alla ricerca di un lavoro. L’ultima arriva dalla Francia, dove nasce il motto “Farsi belle per trovare lavoro”: l’agenzia di collocamento del Paese, organizza degli speciali atelier gratuiti durante i quali le disoccupate possono rifarsi il look, a partire dal trucco, i capelli e la manicure. Perchè? Presto detto: durante i colloqui anche l’aspetto fisico ha il suo ruolo e una donna plurilaureata, con alle spalle un curriculum di tutto rispetto e tanto entusiasmo da vendere, può comunque essere squalificata se si presenta in modo sciatto, trasandato, malcurato. Durante i colloqui con il datore di lavoro la “presentazione” puo’ fare la differenza, sottolineano gli organizzatori di questo originale atelier finanziato dallo Stato.

Non vogliamo trasformarle in delle Barbie – ci tiene a precisare per fermare le polemiche Christine Salaun, presidente della Fondazione Ereel – A parita’ di competenze un datore di lavoro scegliera’ il candidato che si presenta meglio. Viviamo in un mondo in cui l’aspetto fisico e’ importante, non sono stato io ad inventare le regole.

Photo Credit | Thinckstock

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