Risparmiare con i mezzi pubblici? Bankitalia boccia il servizio italiano

di Redazione Commenta

 Sono finiti i tempi in cui per risparmiare si usavano i mezzi pubblici per andare al lavoro, in vacanza, per spostarsi. Oggi si può arrivare ad aspettare anche un’ora alle varie fermate per riuscire a prendere i mezzi: ritardi, scioperi, contrattempi sono all’ordine del giorno e di certo non si può più prendere l’autobus per risparmiare. Perchè in realtà si finisce per perdere. Ritardi a lavoro, alle lezioni per gli universitari, alle visite mediche…Gli italiani sono i piu’insoddisfatti in Ue per il trasporto pubblico locale e bocciano i livelli dei servizi, finalmente lo conferma uno studio Bankitalia. Il focus di via Nazionale su ‘Questioni di economia e finanza‘ mostra un livello impietoso sul trasporto pubblico in genere: troppo lento, di scarso appeal, piu’ costoso per le casse pubbliche e come conseguenza i meno utilizzati d’Europa.

Ovviamente, a causa della scarsità dei servizi, negli ultimi 15 anni, ha perso utenti in citta’, non ha guadagnato in velocita’ e ha costi piu’ elevati di tutti gli altri.

E sono proprio le aree metropolitanee a non vedere crescere la percentuale di utenti dei mezzi pubblici, nonostante l’introduzione di numerosi vincoli e limitazioni (Ztl, corsie preferenziali e sosta a pagamento) per incentivare l’uso dei mezzi publici e scoraggiare l’uso dell’ auto privata. Tentativi vani: l’insoddisfazione degli utenti si traduce in un massiccio impiego di mezzi privati, poco importa se il prezzo della benzina sale, ma tra finanziamenti per acquistare un’auto e legge Bersani in fatto di assicurazione, gli italiani preferiscono essere autonomi.

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