Perché sempre più persone passano al “commercialista virtuale”?

di Luca Fusi 1

Alcuni riscontri utili per approcciare meglio una tematica non chiara a tutti

Tasse e contributi sono l’incubo di una categoria – quella dei lavoratori autonomi – che, anno dopo anno, è costretta a fare i conti con il fisco.

L’introduzione del regime fiscale forfettario, avvenuta nel 2016, ed il successivo innalzamento della soglia massima di ricavi e compensi, passata da 30.000 € a 65.000 € nel 2019, hanno favorito solo in parte i professionisti e le piccole imprese. Non dimentichiamo, tra l’altro, che in tantissimi hanno dovuto “rinunciare” alle agevolazioni per via di una o più cause di esclusione.

commercialista virtuale

In uno scenario del genere, ogni modo per risparmiare sulle spese derivanti dalla gestione della Partita IVA è sempre ben gradito. Del resto, ottimizzare le risorse ed eliminare il superfluo sono obiettivi fondamentali per chi lavora in proprio.

Dunque, si spiega così il successo dei nuovi “commercialisti telematici”?

Chi è il commercialista telematico?

Facciamo un passo indietro: cosa si intende per “commercialista telematico”?

No, non parliamo di un semplice software che consente di effettuare una stima generale delle tasse. Piuttosto, di un servizio che punta a sostituire la “tradizionale” figura del consulente fiscale. E sorpresa: ci sta riuscendo!

I servizi dei commercialisti online

Il commercialista virtuale è in grado di fornire la stessa assistenza di un professionista “in carne ed ossa”, ma in maniera ben più efficiente.

Innanzitutto, non occorre più interrompere le attività lavorative solo per firmare un documento o per chiarire eventuali dubbi. I rapporti, infatti, si svolgono comodamente a distanza e, al bisogno, il cliente può richiedere assistenza telefonica, oppure interfacciarsi con un operatore in chat.

Per il resto, le prestazioni dei commercialisti online ricalcano quelle dei normali studi: dichiarazione dei redditi, calcolo delle imposte e dei contributi, invio del modello Intrastat. Per chi si avvale del regime semplificato, si aggiungono anche: dichiarazione IVA trimestrale, esterometro, studi di settore, ecc..

Il successo del commercialista “digitale”

Viste le caratteristiche dei nuovi servizi online di consulenza ed assistenza fiscale, è facile intuire le ragioni che hanno contribuito al loro successo.

Difatti, dopo un breve periodo di diffidenza, molti lavoratori autonomi hanno deciso di abbandonare i classici studi, invogliati sia da un costo mediamente inferiore del 30-50%, sia dalla comodità e immediatezza del digitale. Dunque, ora avrete sicuramente degli spunti in più per comprendere meglio il mondo del commercialista virtuale, in attesa di scoprire come evolverà questa specifica professione nel corso dei prossimi anni. Discorso che vale non solo in Italia, per chi intende risparmiare qualcosa con questa nuova figura.

Commenti (1)

  1. Ne sento parlare per la prima volta! articolo interessante, grazie!
    Posso fare con il mio numero di uffici coworking milano https://www.matchoffice.it/affitto/coworking/milano ?

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