Multe sulle strisce blu. Il Tar accoglie il ricorso del Codacons

di Redazione 3

La II sezione del Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Codacons e da un Comitato di cittadini del quartiere Ostiense di Roma, contro le multe sulle strisce blu. Infatti, nonostante la corte di Cassazione abbia stabilito di recente che sono da ritenersi nulle le multe agli automobilisti in contravvenzione nelle aree a pagamento se vicino a queste non c’è alcun parcheggio libero, molti comuni hanno continuato ad istituire zone blu senza tenerne conto.

In particolare, la sentenza del Tar in questione, stabilisce che la delibera del comune di Roma non chiarisce per quale motivo il quartiere Ostiense sia stato classificato “di particolare rilevanza urbanistica”, osservando come l’unico studio chiamato in causa a proposito non solo non venga allegato al provvedimento ma sia anche da ritenersi inaffidabile.


A realizzarlo per conto dell’amministrazione comunale è stata, incredibilmente, la Sta spa, la società che gestisce i parcheggi a pagamento capitolini. Un soggetto, quindi, tutt’altro che aldisopra delle parti. Nulla, inoltre, dimostra che il provvedimento si basi sul numero effettivo di parcheggi necessari e tenendo conto delle esigenze della cittadinanza. Il provvedimento è stato quindi giudicato “sommariamente ed insufficientemente motivato”.

Alla luce di questa sentenza il Codacons annuncia una class action contro la Sta spa per ottenere il risarcimento da parte dei cittadini delle multe pagate ingiustamente. Il Tar infatti, contrariamente a quanto richiesto dall’associazione di consumatori, non ha ordinato la restituzione del denaro sborsato dai multati (circa 10 miliardi di euro).

Per questo motivo chi vuole riavere indietro il “maltolto” dovrà avviare un’azione di risarcimento separata contro la Sta per indebito oggettivo. Da qui l’iniziativa del Codacons. Intanto gli automobilisti multati possono rifiutarsi di pagare le multe prese in zone blu totalmente sprovviste di parcheggi limitrofi liberi e gratuiti.

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