Dietro quel forte odore si nasconde un’ortaggio con un sapore dolce e delicato, che si presta a numerose preparazioni e non esiste modo in cui non sia buono. Nell’antica Roma si usava mangiarli crudi prima dei banchetti per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool. Inoltre si diceva che la verza avesse il potere di alleviare la malinconia e la tristezza. Addirittua Catone le attribuì la proverbiale salute di ferro dei romani.
Accanto al cavolo rosso e a quello bianco, stiamo parlando della verza con le foglie increspate, detta comunemente verza, che è la terza varietà di cavolo. La verza contiene molti sali minerali (potassio, calcio e fosforo), oligolelementi e vitamine, soprattutto vitamina C, E e acido folico. 100 grammi contengono 2,8 g di proteine, 0,3 g di grassi, 2,9 g di carboidrati, 107 kJ/26 kcal. Le sue foglie esterne verde scuro, rigide, increspate e frastagliate croccano quando le si rimuove: cruda, sbollentata o stracotta, la verza è una verdura versatile come testimoniano numerose ricette.