Etichetta senza mandorle: Nocciolata Rigoni fuori mercato

di Redazione Commenta

 In seguito ad una segnalazione effettuata da Altroconsumo, la crema di cacao e nocciole prodotta da Rigoni di Asiago, la “Nocciolata”, è stata ritirata dal mercato. Il motivo della segnalazione ha riguardato la presenza di mandorle all’interno del prodotto, al contrario di quanto dichiarato dall’etichetta, sulla quale, appunto, non era scritto. Sembra una cosa alquanto futile, ma le persone allergiche agli alimenti sanno quanto sia importante che l’etichetta di qualunque prodotto dichiari anche la traccia più insignificante di qualsiasi componente sia stato utilizzato per la produzione del prodotto stesso. L’allergia alla mandorla è poi una di quelle con conseguenze più serie.

La mandorla fa parte, inoltre, di quella frutta secca a guscio considerata allergente, per cui la presenza di tale alimento deve essere dichiarata per far sì che le persone intolleranti o allergiche a tale sostanza possano rendersene conto ed evitare di correre rischi inutili. Il problema della commercializzazione del prodotto Nocciolata non ha riguardato solo l’Italia, bensì anche molti Paesi europei ed extraeuropei, come Cina e Vietnam, nei quali veniva esportata. Altroconscumo ha effettuato delle analisi sulle confezioni di Nocciolata da 350 grammi con una presenza di 20 mg di mandorle ogni kg.

I risultati sono stati poi inviati al Ministero della Salute che, venendo a conoscenza della questione, ha provveduto a comunicare l’accaduto alle istituzioni europee competenti al fine di inserire il comunicato all’interno del sistema di allerta rapido europeo, proprio in quanto il prodotto era distribuito in diverse regioni del mondo. Medesimo risultato è stato riscontrato durante le analisi su un’ altra crema spalmabile con cacao e nocciole, la Coop Solidal, in cui la presenza di mandorle è risultata esigua, ma in ogni caso è giusto che un consumatore sia informato dettagliatamente sulle sostanze presenti nei cibi che ingerisce: in alcuni casi le conseguenze potrebbero essere davvero molto pericolose per la salute e poi sapere cosa si mangia è un diritto inalienabile di tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>