Autocertificazione per non pagare il ticket intero, ecco come funziona

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 Parliamo oggi dell’autocertificazione come metodo per non pagare il ticket intero. Questa procedura sebbene non sia applicabile da tutti, risulta utile a un buon numero di italiani. Vediamo allora, più nello specifico, come funziona.

Come è noto, l’importo del ticket varia a seconda della certificazione del reddito fiscale lordo del nucleo familiare composto da genitori e familiari a carico. È importante specificare, per comprendere chi e come può non pagare il ticket grazie all’autocertificazione, quali sono le varie fasce di reddito secondo le quali si applica un differente ticket.

Le fasce sono 3. La prima fascia ha codice RE1 e in questa rientrano coloro che hanno certificazione del reddito familiare lordo entro la soglia dei 36.152 euro. La fascia successiva, con codice RE2, coinvolge invece coloro che hanno un reddito del nucleo familiare fiscale loro compreso tra i 36.153 euro e i 70.000 euro. Infine, la terza fascia RE3, comprende coloro che hanno tale reddito compreso tra i 70.001 euro e i 100 mila euro. Oltre tale soglia si paga sempre il massimo per il ticket.

L’autocertificazione per le fasce RE1, RE2 e RE3 deve essere fatta per ogni singolo componente della famiglia. Tuttavia le persone che saranno del tutto esentate dal pagamento del ticket non avranno nemmeno bisogno del ticket. L’autocertificazione, quindi, a cosa serve?

Serve ad attestare che si appartenga alla fascia RE1, RE2 oppure RE3, a seconda dei casi, e quindi a non pagare il ticket massimo ma una somma variabile, comunque inferiore. La cosa positiva di questo sistema è che l’autocertificazione può essere fatta in maniera semplice e completamente gratuita: online sono presenti moltissimi modelli per l’autocertificazione (basta una semplicissima ricerca su Google per trovarne svariati e scegliere quello che si preferisce). Non basterà far altro che stampare il modello e compilarlo (nel caso si necessiti di aiuto, ci si può sempre rivolgere agli sportelli del servizio sanitario, al CAF o anche in farmacia).

A questo punto bisogna trasmettere l’autocertificazione all’azienda USL. Ciò può essere fatto con raccomandata con ricevuta di ritorno oppure a titolo gratuito con una casella PEC, di Posta Elettronica Certificata.

Photo credits | Alex E. Proimos su Flickr

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