Pile usate, ecco come riutilizzarle per non sprecare denaro

di Redazione Commenta

Le pile rappresentano sempre un costo piuttosto elevato soprattutto se i dispositivi che le richiedono sono piuttosto grandi. Ma sapevate che le pile usate, quelle che a un certo punto smettono di funzionare, possono essere riusate evitando così inutili sprechi di denaro? Ci sono alcuni accorgimenti da seguire, buoni però per salvaguardare il portafoglio.

Intanto bisogna fare subito una distinzione: ci sono dispositivi che richiedono una botta di energia molto superiore rispetto ad altri. Telecamere e macchine fotografiche digitali, per esempio, richiedono molta più energia di un semplice telecomando. Capita a volte di essere pronti per scattare una foto e la macchinetta si spegne all’improvviso perché le pile sono scariche. Allora la maggior parte delle persone cosa fa? Tira via le pile vecchie e le sostituisce con le nuove, cestinando le prime. Ecco, è qui che sta l’errore. Quelle pile che non riescono più a fare funzionare telecamere e macchine fotografiche possono essere riusate per esempio in un telecomando o in una sveglia, tutti dispostivi che richiedono uno sprigionamento di energia molto pià basso rispetto ad altri tipi di dispositivo.

QUANTO SPENDIAMO PER LE PICCOLE PILE? CON QUALCHE ACCORTEZZA POSSIAMO GUADAGNARCI ANCHE IN SALUTE

In questo modo, perciò, non sprecheremo le pile usate perché non faremo altro che dirottarle su un altro dispositivo con enorme riduzione di spesa, visto che come già abbiamo sottolineato le pile hanno un costo sempre molto alto, anche quelle più piccole. Occorre dunque conservare le pile che apparentemente sono scariche per riusarle al momento del bisogno. Provare per credere!

Foto | Thinkstock

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