Il Governo studia un progetto per rendere PEC gratuita

di Redazione 1

 La E-Mail (abbreviazione di Electronic Mail) è un servizio Internet grazie al quale ogni utente può inviare o ricevere dei messaggi. E questo lo sappiamo benissimo ormai. Nacque nel 1972, quando Ray Tomlinson installò su Arpanet un sistema in grado di scambiare messaggi fra le varie università, il funzionamento fu però realmente definito da Jon Postel. L’e-mail è ormai lo strumento di comunicazione elettronica più utilizzato per lo scambio di comunicazioni. I vantaggi? Innanzitutto é gratis, e questo molti utenti (non soloi nostri risparmiatori lettori) lo apprezzano. Le email sono immediate e possono includere testo, immagini, audio, video o qualsiasi tipo di file.

Ultimamente si sente spesso parlare di posta elettronica certificata. Di cosa si tratta? E’ un sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l’invio e la consegna di documenti informatici. Si certificano quindi l’invio e la ricezione del messaggio e ciò significa fornire al mittente, dal proprio gestore di posta, una ricevuta che é prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio.

Così nel caso in cui isi smarrisca della documentazione inviata, la traccia informatica delle operazioni svolte, conservata per legge per un periodo di 30 mesi, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse.

Sul fronte posta elettronica certificata ci sono delle novità: il ministro Brunetta si appresta a rendere operativo il progetto di legge che dovrà trasformare la PEC in un servizio gratuito per tutti i cittadini nel più breve tempo possibile.

Conto che tutto sia pronto a luglio, per distribuire a settembre l’indirizzo a chiunque lo voglia – dichiara il ministro -. Se l’amministrazione alla quale è stata inoltrata la richiesta non risponde entro un certo lasso di tempo sarà possibile agire con una “class action.

Postra elettronica certificata per tutti e gratuita: la vedete come una possibilità o una minaccia alla privacy?

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