Lampade a basso consumo: quali usare e come smaltirle

di Redazione 1

Risparmio energetico e rispetto per l’ambiente: le nuove lampade a basso consumo hanno una durata molto più lunga rispetto alle lampade tradizionali ed in più i costi di funzionamento risultano essere più bassi, considerandone la durata media. Le nuove regole europee sul risparmio energetico hanno detto definitivamente addio alla classica lampadina da 74 watt, ma in compenso arriva una vasta gamma di lampade nuove, che sembra riescano a fare risparmiare addirittura 40 miliardi di kilowatt/ora all’anno.

Il risparmio energetico è un argomento che deve stare a cuore a tutti, poiché ne va anche della nostra salute e proprio per questo motivo molti colossi, come IKEA, hanno deciso di lanciare delle campagne per informare i clienti su cosa effettivamente fare per condurre una vita a basso consumo.

Per quanto riguarda le lampade, ne esistono di svariati tipi, ormai si trovano dappertutto e, se qualche volta il prezzo potrà sembrare un po’ più alto, bisogna tenere in considerazione che viene compensato con la durata dell’oggetto ed anche con il rispetto per l’ambiente. Tra le marche più note, oltre a IKEA, le lampade a basso consumo vengono prodotte anche da Philips, Verbatim, ma anche dagli ipermercati, come Auchan o la Coop.

Per esempio, a seconda della potenza, i prodotti Philips partono da 1,50 € fino ad 8 €. Le lampadine esistono in tutte le forme e colori, con luce calda o fredda, diversi tipi di attacco (standard E14 o E27 e così via), ma quel che più conta è che i costi di illuminazione si riducono dell’80%, per una durata che va dalle 5.000 alle 15.000 ore.

Ormai dal 2009 ha avuto inizio la graduale messa al bando delle vecchie lampade a incandescenza, che continuerà fino al 2016, con la messa al bando di tutte le lampadine di classe C. Perché scegliere le lampade a risparmio energetico? Oltre ai vantaggi elencati finora, c’è da tenere conto della presenza estremamente ridotta di mercurio, alla ridotta emissione di CO2 ed ovviamente il risparmio di elettricità, che farà sospirare nel momento in cui si dovrà aprire la temibile bolletta.

Da non tralasciare è lo smaltimento delle lampadine a risparmio energetico, che vanno annoverate tra i rifiuti tossici. Le lampadine non vanno smaltite, infatti, tra i rifiuti domestici. Bisogna rivolgersi ai centri di riciclaggio o a quei rivenditori che le ritirano gratis, anche quando sono solamente rotte. Ecolamp e Touring Club, inoltre, hanno dato il via ad un’iniziativa di grande utilità: i soci delle librerie Touring ad ogni acquisto riceveranno un sacchetto informativo per la raccolta differenziata delle lampadine esauste, che potrà essere utilizzato anche per conservare le lampade rotte da consegnare in negozio o al centro di raccolta comunale più vicino a casa. Per gli amanti della tecnologia, esiste anche un’applicazione per iPhone e Android che permette di sapere quali sono le isole ecologiche più vicine alla città in cui si vive, in modo tale che le lampadine non finiscano insieme agli altri rifiuti.

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