Il 2014 è l’anno per cambiare il Wc risparmiando fino a 2000 euro con gli incentivi

di Redazione Commenta

Se avevate una mezza idea di rifare il bagno di casa vostra è arrivato il momento giusto: grazie agli incentivi fiscali che lo Stato ha prorogato per tutto il 2014, infatti, sarà possibile risparmiare sul wc fino ad un massimo di 2000 euro che vi saranno restituiti a partire dal prossimo anno (e per i prossimi dieci) secondo quanto previsto dalle legge sulla detrazione fiscale 2014.

La sostituzione del gabinetto nell’ambito della ristrutturazione del bagno, infatti, concorre in pieno ai benefici della detrazione fiscale fino al 50% purché i lavori siano fatti categoricamente entro il dicembre del 2014. Una bella occasione, dunque, per recuperare fino a 2.000 euro di tasse in 10 anni. Ecco spiegato il motivo per cui la Geberit, sicuramente tra le aziende del settore più conosciute in Italia, ha lanciato una campagna promozionale per invitare coloro che sono alle prese con la ristrutturazione della casa a puntare sui WC Geberit per risparmiare qualche soldo.

Come sempre vi ricordiamo quando si parla di detrazioni fiscali, il risparmio non avviene nell’immediato. Quando si parla di incentivi fino al 50% non significa che voi pagherete la metà di quello che costano i lavori di ritrutturazione; significa che, con regolare fattura emessa dalla ditta che vi ha fatto i lavori e che voi dovrete portare dal vostro commercialista per la dichiarazione dei redditi, lo Stato si impegnerà a restituirvi in dieci anni il 50% delle tasse che avreste dovuto sostenere.

L’occasione è comunque importante ed è di quelle da prendere al volo per chi ha in programma di ristrutturare la sua abitazione: anche perché le detrazioni fiscali sono state prorogate per 12 mesi alle stesse condizioni del 2013. Avrete un anno intero, dunque, per progettare di rifare la vostra casa e il vostro bagno risparmiando, a lungo termine, un bel po’ di soldi. Per cui non perdete tempo e datevi da fare per prendere le necessarie informazioni e cominciare!

Foto | Thinkstock

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