La carta dello studente diventerà una carta di risparmio come la Postepay

di Redazione Commenta

 La carta dello studente IoStudio diventerà una carta di risparmio sul modello della Postepay e permetterà di ricevere soldi da parte dei genitori e di comprare beni: grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione, il Miur e Poste Italiane, uno strumento in più per tutti i giovani.

La carta dello studente ora intitolata IoStudio cambierà faccia e diventare uno strumento decisamente più completo in grado di funzionare come una carta di pagamento e risparmio: alla tessera saranno infatti abbinate le funzioni finanziare proprie della famosa carta Postepay di Poste Italiane. Non solo, l’utilizzo della stessa permetterà anche di ottenere gli Sconti Bancoposta dell’omonimo programma di Poste Italiane.

La nuova carta dello studente è dedicata a tutti gli studenti che frequentano le scuole secondarie di secondo grado e manterrà le altre caratteristiche della tessera attuale, ovvero fungerà da documento di riconoscimento per studenti e permetterà di beneficiare di sconti su servizi nel settore della cultura.

La nuova carta dello studente IoStudio funzionerà quindi anche come un conto corrente se si considera che sopra vi si possono accreditare sussidi e borse di studio. Naturalmente la tessera continuerà a essere distribuita ogni anno, come di consueto, a titolo del tutto gratuito a tutti gli studenti frequentanti.

Poste Italiane darà inoltre ai singoli studenti la possibilità di accedere a un proprio spazio web sul sito ufficiale delle Poste e anche un’app per monitorare i soldi sul conto e le operazioni. E ricordiamo infine che, proprio come avviene per la Postepay, alla carta dello studente sarà possibile abbinare anche una Sim Postemobile per gestire il tutto comodamente dal proprio smartphone o dal proprio altro device per collegarsi a internet in mobilità. Grosse novità quindi per la tessera gratuita degli studenti italiani, che si trasformerà pressappoco in una carta prepagata ricaricabile.

Photo Credits | vanz su flickr

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