Disdetta abbonamento con cellulare incluso

di Redazione Commenta

 Quante volte è capitato a tanti di voi di sottoscrivere un abbonamento di telefonia mobile e non essere soddisfatti, dopo un po’ di tempo, dei servizi offerti? Molte sono lamentele di questo genere che quasi ogni giorno vari gestori telefonici ricevono. Spesso, un contratto di telefonia mobile,  se magari si migra da un operatore ad un altro, prevede che sia incluso un telefono cellulare per il nuovo utente. Fin qui, non c’è nulla da obiettare. Il problema sorge nel momento in cui l’utente non sia soddisfatto dai servizi del gestore di telefonia, e volesse rescindere il contratto senza costi aggiuntivi. Molte persone alle quali vi rivolgerete esponendo questo tipo di problematica vi risponderanno sicuramente che la procedura non è assolutamente gratuita e che vi è una penale da pagare.

Sappiate, invece, che i costi di disdetta non possono essere penali, secondo la legge, e devono essere pari a quanto ha speso l’operatore per l’avvio della procedura. Attualmente la maggior parte degli operatori prevede i costi di disdetta fino a 200 euro per l’utente che disdice, prima di due anni, il contratto all’interno del quale è previsto anche un cellulare in regalo. Attenzione, perchè il cellulare non è possibile rispedirlo indietro al mittente, come in molti pensano di poter fare per evitare questo costo davvero eccessivo. Quest’ultimo dipende dal tipo di abbonamento sottoscritto e dai mesi di contratto che sono stati pagati, non dal valore del cellulare. Questo, difatti, al momento di una vostra eventuale richiesta di disdetta, avrà già perso la maggior parte del suo valore, e verrebbe considerato “usato”.

Questa situazione, però non è detto che non possa cambiare prossimamente, a causa delle numerose proteste, giustissime, avanzate dai consumatori. L’associazione Altroconsumo ha annunciato che porterà avanti azioni legali in merito alle “penali mascherate” di cui, pare, sarebbero accusati gli operatori telefonici. Altroconsumo, però, non è da sola in questa battaglia; a darle una mano è presente anche l’Autorità garante delle comunicazioni, che intende vederci chiaro, cominciando proprio dall’analizzare i reali costi  della  disdetta. Al momento darà filo da torcere agli operatori fissi, ma al più presto anche i gestori di telefonia mobile si vedranno dichiarare guerra aperta per una maggiore tutela di noi consumatori. Speriamo!

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