Tassa di soggiorno, sciopero albergatori

di Redazione Commenta

Uno sciopero degli albergatori potrebbe verificarsi il 17 marzo 2011, giorno in cui è prevista la festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia. La possibilità dell’introduzione della tassa di soggiorno nelle principali città turistiche del nostro Paese ha difatti destato non poche polemiche. La tassa di soggiorno, proposta dal ministro Brambilla, sarebbe un piccolo contributo da parte dei turisti per soggiornare nel nostro Paese, e che rischia di metterlo in ginocchio invece di risollevarne le sorti. La scelta della data in cui scioperare non è un caso, essendo previsti, per allora, almeno 2milioni di visitatori. Dove dormiranno? Non si sa. Ciò che è certo, comunque, è il mancato introito nelle tasche dello Stato di almeno 100milioni di euro nel caso in cui si verificasse tutto questo, che graverebbe sui turisti stessi, costretti a “ripiegare” su hotel di lusso per il loro soggiorno.

Il ministro Brambilla sembrerebbe convinta che la tassa di soggiorno possa ben contribuire nella ripresa del turismo italiano: siamo sicuri che sia la soluzione migliore? Una nuova tassa per chi pernotta fuori casa creerebbe danni sia all’economia che all’occupazione. La categoria degli albergatori afferma di non voler arrivare a rovinare la festa dell’Unità d’Italia a quanti credono nel tricolore, così come si dice non essere contraria a forme di finanziamento per le città ad alto tasso turistico, ma sicuramente la cosa andrebbe rivista e pensata come succede ad esempio a New York, dove al tassa di soggiorno è “spezzettata”, fra ristoranti, taxisti ed aeroporti, senza quindi arrecare danni ad una determinata categoria.

All’estero, quindi, la tassa esiste, ma è molto più contenuta. Mentre per quella proposta dalla Brambilla il tetto massimo è di 5 euro, a persona ovviamente, nella cara Parigi costa solo 1,20 euro a persona mentre a Roma, si sa, dal 1 gennaio 2011, si arriva anche fino a tre euro a persona. Molto turisti, essendo abituati alla tassa di soggiorno, non hanno accolto male la proposta, ma di sicuro un’eventuale introduzione di un’ennesima tassa rischierà di far nascere in loro delle aspettative, forse, troppo grandi. In cambio del pagamento per un soggiorno in Italia, ci si attende in cambio, ad esempio, che si effettuino dei miglioramenti nel decoro urbano, nei trasporti, nella sicurezza e nella pulizia delle città. Ma sarà questo ciò che otterremo o sarà solo l’estremo tentativo dello Stato italiano di intascarsi i soldi dei cittadini? Magari a qualcosa di buono arriveremo davvero…forse.

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