E’ una Italia povera, anzi poverissima. Lo dicono i dati di Istat che disegnano un quadro davvero poco confortante: sono oltre oltre 4,5 milioni le persone che vivono in condizioni davvero disagiate e mai si era caduti così in basso dal 2005.

E’ una Italia povera, anzi poverissima. Lo dicono i dati di Istat che disegnano un quadro davvero poco confortante: sono oltre oltre 4,5 milioni le persone che vivono in condizioni davvero disagiate e mai si era caduti così in basso dal 2005.

Da utile supporto in favore delle famiglie più bisognose, a oggetto di polemiche: la Social card ha un “vissuto” piuttosto travagliato, causa il funzionamento non sempre adeguato, e meccanismi di attribuzione non sempre molto chiari, almeno secondo quanto confermato dalle associazioni dei consumatori. Le fasce che hanno tratto beneficio dalla social card sono meno del 4% delle famiglie durante la “prima edizione” della Social card (finora i beneficiari sono stati circa 750 mila, distribuiti soprattutto nei grandi centri del Sud), che oggi rivive ora una fase 2, con attribuzione della gestione nell’ambito del settore privato, e l’aggiunta di enti caritativi sul volontariato.
L’Italia rischia di tornare ad essere un paese povero, sostiene il presidente nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, nel suo intervento di apertura ai lavori del 2° congresso di categoria. Il presidente sottolinea come si debba ripartire da valori come integrità, competenza, professionalità e ispirare questi valori la selezione della classe dirigente. Sono 8 milioni 370mila i poveri presenti in Italia nel 2009, il 3,7% in piu’ rispetto all’anno precedente. Il dato emerge dal decimo Rapporto su poverta’ ed esclusione sociale in Italia, realizzato e presentato in questi giorni dalla Caritas. E chi più di tutti non riesce ad arrivare a fine mese sono le famiglie monoreddito o con uno dei genitori disoccupati, gli anziani soli che non riescono a vivere di sola pensione, agli stranieri con lavori precari.