Insalata di riso: poche verdure, troppi additivi

di Redazione Commenta

 In estate, si sa, si prediligono piatti freschi e veloci. Fra questi, immancabile è l’insalata di riso.  Chi ha più tempo e voglia utilizza gli ingredienti della ricetta tradizionale che prevede di aggiungere al riso, le verdure fresche lavate, tagliate, cotte e condite. Chi invece non fosse propenso a perdere troppo tempo in cucina, ha a disposizione da oltre 20 anni i cosiddetti “condiriso”, dal nome del marchio Berni che lo ha lanciato nel 1986, ed oggi utilizzato per individuare quei condimenti a base di verdure sott’olio aggiungere al nostro riso. Il Salvagente, però, ha testato alcuni di questi condiriso, delle marche più famose, scoprendo alcuni dati comuni e preoccupanti.

In tutti i condimenti risulta presente un’ eccessiva quantità di aceto, da noi facilmente constatabile, che può risultare certamente fastidiosa al gusto o all’olfatto,  che tende a coprire tutti i sapori e a rendere uniformi tutti i gusti, ma che si rende necessaria per la conservazione delle verdure al di fuori del frigorifero potendo, infatti, rimanere sugli scaffali anche per due anni. L‘olio utilizzato, invece, dalle marche in esame, ad eccezione del condiriso Scotti che usa l’olio di riso, è  quello di semi di girasole, un condimento di bassa qualità nutrizionale. I condimenti migliori e più saporiti, poi, risultano quelli con maggiori quantità di  funghi, peperoni, olive, carciofi, capperi e cipolline, meno saporiti sono quelli con carote, rape, sedano rape, mais e piselli, ma per valutare ciò è impossibile far riferimento all’etichetta del prodotto, avvalendosi, i produttori, della facoltà di indicare gli ingredienti in proporzione variabile.

Spesso, di alcune verdure che dovrebbero essere alla base del prodotto, non vi è traccia!  Sono presenti, poi,  numerosi additivi, aromi e conservanti, in particolare sono l’acido ascorbico e l’anidride solforosa, che può indurre, in soggetti sensibili, vari problemi di salute: in questo caso, infatti, le aziende  hanno l’obbligo di indicarla in etichetta anche se presente solo come “residuo”. Questi servono per proteggere le verdure dalla luce. I condiriso, poi, che hanno anche i wurstel, sono notevolmente arricchiti di additivi, il nitrito di sodio e il nitrato di potassio, che servono per la conservazione dell’insaccato. I nitriti è provato scientificamente che, a contatto con gli acidi dello stomaco, danno luogo alla formazione di sostanze cancerogene. A questo punto, perdere un po’ di tempo in più in cucina credo ci  convenga,  almeno preserveremo la nostra salute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>