Cessione del quinto dello stipendio: di cosa si tratta e chi può chiederlo

di Redazione 5

 Chiedere un prestito. Questa l’ultima spiaggia su cui approdano molti italiani, soprattutto in questo periodo postvacanza, dopo un estate in cui, dopo le fatiche invernali, giustamente, avete lasciato andare un pò la mano, viaggiando, spendendo e spandendo. Arriva settembre, l’estate se ne và, ma arrivano nuove spese. Questo è il periodo in cui tutti più o meno, acquistiamo qualcosa: un letto nuovo in lattice completo di doghe ortopediche, una stanza nuova, un’automobile e quindi assicurazione..

Il prestito, infatti in senso generale, è un indebitamento compiuto al fine di poter acquistare dei beni o servizi utili a migliorare o a completare la propria vita. Oggi chiariremo il significato della cessione del quinto dello stipendio, termini che negli anni hanno assunto sempre più centralità nella vita quotidiana spinti dalle maggiori necessità che il vivere moderno comporta.

Cos’è? Si tratta di un prestito basato sulle proprie reali condizioni economiche che dà quindi la certezza di poter far fronte agli impegni presi proprio perchè il prestito si ottiene  attraverso la cessione del quinto dello stipendio ossia estinto attraverso le quote del proprio stipendio o salario. Sarà in pratica il nostro datore di lavoro a pagare per noi, al momento dello stipendio noi ne otterremo un quinto in meno.

Questa modalità di finanziamento è destinata a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, sia statali che privati ed anche ai pensionati. Occorre presentare ulteriori garanzie? Assolutamente no, non è necessario presentare garanzie aggiuntive (ipoteche, firme di parenti ecc) poichè la banca erogante non ha la necessità di valutare la situazione finanziaria del richiedente. La cessione del quinto, permette inoltre di finanziare anche chi ha subìto insoluti e protesti.

Commenti (5)

  1. Pensateci non 2 volte, ma mille, prima di aprire un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio. Controllate bene i tassi di interesse, che spesso sono a livello di strozzinaggio (anche superiori al 23 o 24 percento). Tenete anche a mente che la finanziaria utilizza il vostro TFR come garanzia del prestito e se avete un fondo pensione complementare (all’interno del quale i vostri soldi sono impignorabili), il TFR rimane bloccato nel fondo anche al momento della eventuale liquidazione se non è stato prima estinto il finanziamento.
    Insomma, come dice Laura nell’articolo, consideratela proprio l’ultima spiaggia. Col lavoro che facevo ne ho conosciute molte di persone che si sono rivolte a servizi del genere e hanno faticato non poco ad uscirne.

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