Rete 4G LTE, con Tre costa solo 1 euro di più

di Redazione Commenta

 La rete 4G LTE per la connessione veloce di dispositivi mobile (ma anche computer), attira sempre maggior attenzione da parte degli italiani. Tre Italia decide che per potersi collegare con rete 4G LTE basterà aggiungere un solo euro al costo mensile standard del proprio piano tariffario. Davvero niente male.

Tre Italia annuncia che da oggi e fino al 31 dicembre 2013 si potrà navigare basandosi sulla rete veloce 4G LTE aggiungendo soltanto un euro al mese rispetto al prezzo standard del piano tariffario Tre attualmente in uso. L’offerta è valida per tutti i clienti consumer e business che hanno attivato un abbonamento o un piano ricaricabile. Le città attualmente coperte dalla linea 4G LTE della Tre sono solo Roma, Milano e Acuto (altre compagnie sono presenti in altre città. Tuttavia già da alcuni tempi si parla della prossima espansione della copertura ad altre grandi città.

La connessione in mobilità con rete 4G LTE si sta espandendo in Italia con un certo ritardo ma senza dubbio incontrerà il favore di molti. Questa offerta di Tre Italia è senz’altro molto ghiotta, tanto che tutti clienti consumer e business dell’operatore dovrebbero prenderla in seria considerazione. Un singolo euro più ogni mese è davvero poca cosa in relazione alla maggiore velocità di navigazione che garantisce. Seppure le zone per ora raggiunte dalle rete 4G LTE della Tre siano limitate, parliamo comunque di milioni di persone. A tutti i già clienti di Tre Italia consigliamo quindi di considerare l’ipotesi di passare alla connessione 4G LTE: se si può approfittare dei prezzi per clienti consumer e business dell’operatore telefonico, dato il sovrapprezzo minimo, sarebbe un vero peccato non godere dei benefici di una connessione di gran lunga migliore. Se si è clienti Tre e si vive in una grande città ancora non coperta come Torino, Palermo, Napoli, l’ideale è tenere d’occhio gli sviluppi della vicenda, perché potrebbe mancar poco all’espansione della rete.

Photo credits | Tim Dorr su Flickr

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