Festa della Repubblica: visite gratuite ai musei di Pesaro

di Redazione Commenta

Oggi 2 giugno é la Festa della Repubblica Italiana a ricordo della nascita della Repubblica. Cosa successe in questo fatidico giorno? Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati a scegliere tra monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Ufficialmente con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia divenne repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati. Diciamo ufficialmente perchè ancora oggi, a 60 anni di distanza, c’è chi mette in discussione il risultato di quella consultazione.

Ma se non è questa la sede per discutere le controversie politiche che animavano gli italiani di quegli anni, oggi, la giornata della Repubblica italiana, apre le porte di musei di cui la bellezza artistica mette tutti d’accordo, patriottisti e non. Oggi i musei comunali di Pesaro sono visitabili gratuitamente dai residenti e dai turisti che soggiornano nella città. Pesaro è città di confine tra le Marche e l’Emilia Romagna, affacciata sul Mare Adriatico, è tra i più importanti centri turistici italiani grazie alle sue spiagge e alle bellezze del posto quali monumenti e opere.

I musei Civici e Casa Rossini saranno aperti in via straordinaria stamattina dalle 9.30 alle 12.30. I Musei Civici si articolano in una Pinacoteca e in un Museo delle Ceramiche. I dipinti esposti documentano un lungo periodo dal XIV al XX secolo e provengono da chiese cittadine e collezioni private. Anche il museo della marineria Washington Patrignani accolto a Villa Molaroni (viale Pola 9), sarà aperto con lo stesso orario dei Musei Civici e di Casa Rossini (dalle 9.30 alle 12.30). La passeggiata all’insegna dell’arte, per la giornata della Repubblica, non si ferma qui: al Centro Arti Visive Pescheria sarà possibile visitare la mostra ‘Frigidaire 1980-2010. 30 anni di Arte Maivista’, dove potremo rivivere la storia della rivista di arte, cultura e costume dell’editoria italiana.

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