Mutuo fisso, variabile, misto: acquistare una casa oggi diviene sempre più complicato

di Redazione 11

Nel 2008 l’economia USA crollerà e quindi i tassi scenderanno anche da noi ai minimi livelli raggiunti alcuni anni fa.

Ecco cosa dicono alcuni consulenti finanziari di non propria affidabilità ai giovani sposi (e purtroppo anche persone più mature) che si accingono finalmente a metter su casa. Giovani e non più giovani coppie, single incalliti, insomma la risposta è una sola e vale per tutti: l’unico mutuo di cui si sa per certo il costo, ovvero il montante, la somma che si deve restituire alla banca o alla finanziaria, è quello con il tasso fisso. Per cui se qualcuno tenta di proporvi un mutuo a tasso variabile o misto diffidate, se poi è una vostra scelta fate pure. Il mutuo a tasso variabile va bene se si ha la certezza che i tassi diminuiranno, ma di certezza non si può parlare: nessuno sa cosa accadrà da qui a un anno. Figuriamoci tra 15, 20 o addirittura 30 anni. Il periodo di tempo è troppo lungo.


Ma i raggiri non finiscono qui:

Un mutuo a tasso variabile con rata fissa e una durata iniziale superiore ai 20 anni è un “regalo” che una banca fa a un cliente.

Questa è un’altra frase sempre dello stesso consulente finanziario di cui sopra. “Nessuno dà niente per niente”, i detti non si sbagliano mai e dietro a questa frase si cela una non proprio entusiasmante verità: mutui di questo genere funzionano esattamente così: mantengono costante la rata originariamente fissata e modificano la durata originaria del piano di rimborso, in funzione dell’andamento del tasso di interesse applicato: prolungandola (entro il limite di una durata massima) in caso di aumento del tasso e riducendola (entro il limite di una durata minima) in caso di diminuzione del tasso.

Certo è che acquistare una casa diviene oggi sempre più complicato, eppure emerge un dato a dir poco sorprendente: dal rapporto annuale Hypostat dell’European Mortgage Federation risulta che gli italiani, riguardo l’acquisto della casa, sono uno dei popoli meno indebitati in Europa. Il periodo in questione è il 2007 e riguarda i mutui residenziali dell’Eurozona. Questo perché i proprietari di abitazione in Italia sono ben l’80% della popolazione rispetto alla media del 67% tra i membri dell’Unione Europea. Inoltre il tasso d’interesse sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni supera il 5%, a fronte del 4,7% nell’area dell’euro.

Per cui cari lettori, state ben attenti a ciò che vi si propone ed infine, ci scusiamo con tutti i consulenti finanziari che non fanno parte della tipologia sopra menzionata ed hanno questo titolo degnamente e non sognano di prendere in giro i loro clienti neanche in queste notti, il cui caldo stordisce i sensi e a volte fa disperdere la ragione.

Commenti (11)

  1. Certo che dire che un mutuo con tasso variabile (non importa se la rata sia fissa o meno) sia un regalo, specialmente di questi tempi, è da delinquenti. Non contiamo poi il fatto che la BCE ha annunciato che probabilmente farà salire ancora di più i tassi… non fatevi fregare, solo ed esclusivamente tasso FISSO!

    Per chi vuole rischiare (chi se lo può permettere), prenda un tasso variabile, ma si copra con un’opzione (e non fatevele consigliare dalla banca… il banco vince sempre)

  2. Questo è un articolo che, secondo la mia modesta opinione, trabocca di superficialità e pressapochismo.
    Certo, la materia non è semplice, e l’uomo della strada non sempre ha la preparazione culturale per affrontare con competenza l’argomento, e per fare le scelte migliori. Quando si tratta di scelte così importanti, che possono condizionare per una vita intera, sarebbe importante rivolgersi ad un esperto, o almeno studiarsi bene un po’ di economia e matematica finanziaria.
    Sulla certezza del tasso fisso non v’è dubbio, ma certezza e convenienza non sono sempre la stessa cosa.
    Perchè nessuno dice che chi ha presso un mutuo a tasso variabile nel 2000 e non ha rinegoziato fino ad oggi, nonostante i rialzi dei tassi che ci sono stati ha sempre risparmiato enormemente rispetto a chi nello stesso periodo ha preso un mutuo a tasso fisso?
    In verità, in finanza quello che fa la massa è di solito sbagliato. Come diceva Russeau “Prendi la direzione opposta all’abitudine, e difficilmente sbaglierai”.

  3. io personalmente ho fatto un tasso variabile nel gennaio 2004 e fino ad oggi su 100000 € ho risparmiato 2500€ rispetto al tasso fisso. Nell’ultimo periodo visto che pagavo di più ho chiesto alla mia banca di abbassare lo spred e ridurre gli anni del rimborso: risposta, no.Successivamente ho cambiato banca con la surroga e la nuova banca mi ha pagato le spese notarili, abbassato gli anni del rimborso da 20 a 15, e ridiotto lo spred.In questo modo sono riuscito a pagare di meno rispetto al tasso fisso se lo avessi fatto dal primo giorno.Come vedi il tasso variabile è più rischioso,è vero, ma se ti sai muovere è difficile che paghi di più rispetto al fisso dove gia prima di cominciare la banca calcola l’importo per garantirsi un guadagno certo che per te invece e una spesa certa.Sei certo di spendere molto.
    Ciao Angelo.
    ps.non lavoro per una banca e non vendo mutui a tasso variabile ma li preferisco.

  4. “l’unico mutuo di cui si sa per certo il costo, ovvero il montante, la somma che si deve restituire alla banca o alla finanziaria, è quello con il tasso fisso”

    Vero ciò che dici, e allora mi spieghi per quale ragione quando lo dicevo io due anni fa ai clienti mi trattavano come un malfattore perché i giornali e le associazioni di consumatori dicevano quanto era conveniente il tasso variabile?
    Perché non siete venuti tutti quanti allora a darmi ragione? Perché non lo avete detto quando la rata del tasso fisso era facilmente più alta di 100 e più Euro rispetto a quella del tasso variabile?

    Vuoi scommettere che sulle tue pagine, tra un paio di anni, quando la rata del tasso fisso sarà ben più alta di quella del tasso variabile sarà ancora colpa delle banche se tutti i consumatori che oggi hanno fatto il tasso fisso stanno pagando così tanto rispetto a chi oggi fa il variabile?

    Io se vendo un mutuo a tasso fisso o uno a tasso variabile guadagno esattamente la stessa cosa, e non ho UNA banca che mi dice che cosa devo fare perché scelgo liberamente tra molte banche quella che per una ragione o per l’altra è più adatta al mio cliente come limiti nella politica di credito, velocità nella lavorazione della pratica e tasso di interesse. Per quale ragione dovrei mettere assolutamente da parte le cospicue conoscenze di finanza, che mi sono costate impegno e fatica, e non metterle a disposizione del mio cliente e dargli ciò che penso sia “il consiglio giusto” (e in questo momento NON è il tasso fisso) per permettergli di affrontare adeguatamente un impegno così importante come il mutuo per l’acquisto della casa?
    A me le banche “non mi fregano”, perché le conosco da dentro e perché ho studiato abbastanza per insegnare io i mutui a loro… E a te?
    Se poi può metterti “in pace”, fai un giro per le banche in questo momento, e vedrai che tutte le banche, a meno di un impiegato illuminato e scrupoloso, quelle stesse banche che tu sgridi, fanno il possibile per propinare il tasso FISSO ai clienti, perché si vende molto più facilmente. Perché le banche, potrei dimostrartelo, guadagnano esattamente uguale con l’uno e con l’altro… Le banche danno alla gente quello che la gente vuole per accaparrarseli come clienti, anche se quello che la gente vuole, spesso, non è quello che alla gente conviene.

    Il tuo blog si chiama “guadagno risparmiando”. Bene. Trovami una qualsiasi finestra temporale di 15 anni o superiore, nel passato, in cui il tasso fisso abbia “risparmiato” rispetto al tasso variabile. Trovala. Non la troverai.

    Se poi vuoi continuare a discuterne, sarò lieto di supportare maggiormente con documentazione TUTTO quello che ho affermato.

    Senza acredine.
    Federico.

  5. Ciao Antonio, studiare un pò di economia e un pò di matematica finanziaria servirebbe non molto, le poche formule che ci sono per “capire” il tasso di interesse variabile si utilizzano quando chi, contraendo appunto un mutuo a tasso variabile e, osservando che la finanziaria ha cambiato l’importo della rata periodica, desidera valutare la variazione del tasso di interesse. Ma ormai il mutuo lo ha già contratto.
    Una situazione diversa si ha con i titoli finanziari, dove invece esistono le formule della duretion, che consentono di calcolare la convenienza di un titolo ma solo nel caso in cui lo stesso dovesse essere disinvestito, quindi nn convenienza proprio relativa al tasso di interesse e al guadagno.
    L’economia è un rischio e l’unica chance è avere un pò di fortuna e sapersi destreggiare..Angelo infatti ci insegna 🙂

    federico grazie mille per l’interesse, i miei genitori anni fa avevano stipulato un mutuo a tasso variabile e ti dico che le rate erano diventate talmente alte che abbiamo deciso di vendere l’appartamento.
    tutti i casi sono possibili, certo che, come dicevo prima, un tasso variabile è forse migliore di quello fisso, ma ci vuole fortuna ed anche un pò di conoscenza in materia, che a te sicuramente non mancano 🙂 però chi magar i ha poca conoscenza in materia (ed è la stragrande maggioranza) credo preferisca anche pagare di più (e non è neanche sicuro, nn è detto che il tasso variabile sia più basso del fisso) ma dormire sonni tranquilli 🙂

    grazie a tutti per l’interesse e i commenti 🙂

    1. Sbc3ac, c3a8 esattamente qelulo che mi ha detto a voce , perc3b2 sul pezzill’ di carta non poteva mica scrivere cosc3ac, dai.Cmq ha escluso una serie di malattie e mi ha detto non ho idea di cosa sia ma c3a8 sicuramente una cosa virale .Non ci bastava il batterio, pure il virus abbiamo bisogno noi

  6. Ciao
    premesso che mi intendo poco di economia e finanza, io e mio marito abbiamo stipulato nel 2004 un mutuo a tasso variabile. In due anni abbiamo visto salire la rata fino a raddoppiarsi.

    Quando abbiamo capito che se continuava in quel modo finivamo sotto un ponte abbiamo rinegoziato e rifinanziato il mutuo. Adesso per una somma nettamente superiore a quella originaria paghiamo lo stesso che eravamo arrivati a pagare col famoso tasso variabile e abbiamo finito di ristrutturare la nostra amata casa.

    E siamo certi che pagheremo lo stesso fra dieci anni, niente sorprese…
    Se è un bene non lo so. Ma la notte dormiamo!

  7. Antonio wrote:

    Questo è un articolo che, secondo la mia modesta opinione, trabocca di superficialità e pressapochismo.
    Certo, la materia non è semplice, e l’uomo della strada non sempre ha la preparazione culturale per affrontare con competenza l’argomento, e per fare le scelte migliori. Quando si tratta di scelte così importanti, che possono condizionare per una vita intera, sarebbe importante rivolgersi ad un esperto, o almeno studiarsi bene un po’ di economia e matematica finanziaria.
    Sulla certezza del tasso fisso non v’è dubbio, ma certezza e convenienza non sono sempre la stessa cosa.
    Perchè nessuno dice che chi ha presso un mutuo a tasso variabile nel 2000 e non ha rinegoziato fino ad oggi, nonostante i rialzi dei tassi che ci sono stati ha sempre risparmiato enormemente rispetto a chi nello stesso periodo ha preso un mutuo a tasso fisso?
    In verità, in finanza quello che fa la massa è di solito sbagliato. Come diceva Russeau “Prendi la direzione opposta all’abitudine, e difficilmente sbaglierai”.

  8. Hai perfettamente ragione io ho untasso variabile dal 2002 e sinceramente l’ hai pensata come me! Grazie

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