Olio fritto: come smaltirlo in modo eco

di Redazione 2

 Patatine fritte? Arancini? Crocchette di pollo? Cosa hanno in comune queste gustose quanto grasse pietanze? Sono fritte, esatto. I dietologi sconsigliano a chi vuole tenersi in forma di assumere grandi quantità di olio, eppure esso é un ingrediente comunissimo della nostra cucina. I nutrizionisti consigliano di non esagerare con le fritture perché le alte temperature alterano la struttura molecolare dei grassi al punto da produrre sostanze nocive per la nostra salute. Dove gettiamo l’olio usato appena terminata la frittura? Nel lavandino? Nel water? Niente di più sbagliato! Buttarlo nel wc o nel lavandino è una pessima abitudine che sta provocando nel tempo seri danni all’ambiente. Dobbiamo sapere che anche l’olio usato può essere riciclato, infatti tramite processi di trattamento e riciclo, dall’olio usato si possono ottenere altri prodotti utili.

L’olio, che finisce nell’acqua di scarto di gabinetti, lavandini o pozzetti a causa della nostra incoscenze, arriva nella rete fognaria e poi nel depuratore, che però con l’olio non funziona correttamente, si ha una depurazione meno efficiente e più costosa e si finisce che, le acque che arrivano ai fiumi e al mare, presentano ancora scarti di olio. Una volta in acqua l’olio forma una barriera in superficie rendendo impossibile il normale scambio di ossigeno tra aria e acqua compromettendo la sopravvivenza degli abitanti delle acque. Se l0lio finisce nel terreno, come possiamo facilmente immaginare, le radici delle piante sono costrette ad assorbire le sostanze presenti nella terra.

Ma quindi dove gettare l’olio fritto? L’articolo 233 del decreto legislativo 152/06 sancisce l’obbligatorietà del conferimento dell’olio, alle sole utenze commerciali, quindi sui privati anche se non legalmente obbligati, vige un obbligo morale.

Lo smaltimento delle utenze domestiche è di competenza del comune, delle isole ecologiche – aggiunge Roberto Restani, consulente operativo del Conoe – ma in Italia è tutto a macchia di leopardo.

Tra le città che si sono prodigate per la costruzione di isole raccogli olio usato, si annoverano Milano, Roma, Bari, Grosseto, Vicenza, Arezzo Verona e Ascoli Piceno. Una volta terminata la frittura, attendiamo si raffreddi e poi mettiamolo nei contenitori o bottoglie. Se pentole e padelle sono ancora unte ricordiamo di strofinarle con un tovagliolo di carta.

Commenti (2)

  1. E per quanto riguarda l’olio di conservazione? Anche quello finisce negli scarichi. Come si può fare?

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