Regali in crisi: gli italiani puntano sull’abbigliamento

di Redazione Commenta

 Qual é il regalo migliore da fare quando i soldi sono pochi? Sicuramente molti di noi risponderebbero: quello realizzato con il “fai da te”. Per chi ha delle mani dorate, non sarà difficile realizzare qualcosa di davvero bello e particolare: se conosciamo i gusti della persona a cui é rivolto il dono poi, tutto diventa più semplice. Ma cosa fare per non sbagliare? Cosa c’è che potrebbe essere sicuramente apprezzato e che ci permetta di fare bella figura senza rischiare che il nostro dono vada a finire nel turbine dei regali da riciclare? Una buona risposta é data dall’abbigliamento. I vestiti servono a tutti, ce ne sono di diversi tipi, colori fantasie e basta conoscere almeno un poco la persona a cui é rivolto il regalo per non rischiare di discostarci troppo dai suoi gusti.

Le festività 2011 saranno all’insegna del risparmio con consumi in forte calo. Quando si tratta di vestiti però, le cose cambiamo: per l’abbigliamento il 62 per cento degli italiani è disposto a fare un’eccezione e addirittura si prevede una spesa superiore a quella dello scorso anno. Lo sottolinea la Federazione moda Italia (Confcommercio): un italiano su due spenderà meno di 200 euro in capi di abbigliamento, il 20% spenderà dai 200 ai 500 euro, e quasi un 6 per cento addirittura spenderà più di 500 euro.

Ma ora passiamo a un dato decisamente significativo: quanti saranno gli italiani che per questo periodo non spenderanno neanche un centesimo? Tanti ovviamente, il 21 per cento del campione rivela che non spenderà per Natale neppure un euro, anche perchè subito dopo le vacanze partiranno i saldi: aspettare un paio di settimane in più per gli acquisti é un “sacrificio” a cui non ci si può sottrarre per salvaguardare le proprie finanze. Nei settori rappresentati da Federazione Moda Italia, sono i prodotti per la casa, tavola, cucina a registrare un calo: per questi 20,4 per cento in diminuzione, ribassi anche per le calzature, le borse e gli accessori con il 31,3 per cento in meno.

Photo Credit | Thinkstock

 

 

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