Parma: Emporio per chi si trova in difficoltà

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 Centoperuno, l’associazione composta da 24 enti non profit del territorio, permette, ad alcune cagegorie di persone disagiate di avere a propria disposizione un servizio integrato di accoglienza tra cui accesso gratuito ai beni di prima necessità. Possono beneficiare del servizio i single o famiglie che hanno perso il lavoro, padri separati o madri sole, persone in situazioni lavorative precarie. Il requisito che attesterà la necessità è la certificazione ISEE che deve essere inferiore a 7500 euro. Il market gratuito si trova in via Traversante di San Leonardo, poco distante dal centro commerciale Centro Torri. Ai beneficiari verrà chiesto di diventare soci, pagando solo un piccolo contributo annuo per le spese di gestione.

Nel nostro supermercato – sottolinea Andrea Monica, presidente di Centoperuno – non si distrubiscono sono beni materiali ma si scambiano anche relazioni, informazioni sul problema della casa, del lavoro. Per questo vorremmo che nascesse un rapporto di reciprocità fra associazioni e utenti. Ci piacerebbe per esempio uscire – spiegano – dalla logica del pacco di generi alimentari da distribuire e buona notte. Il lavoro di preparazione è durato un anno fondamentale è stato il contributo di tutte le parti sociali, tra cui la Fondazione Cariparma e Forum Solidarietà. Partener sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte credito sul pegno di Busseto, Provincia di Parma, Comune di Parma, Coop consumatori nord est, imprenditori e sindacati.

Con la crisi economica sono in molti ad aver perso il posto di lavoro e un giovane su tre è disoccupato. Il tasso dei disoccupati, tra coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni, a maggio si è attestato al 29,2% rispetto al 29,1% di aprile (a marzo era stato del 27,6%). Qualcuno si chiede: nell’Emporio non si sentirà forte il problema della privacy, del pudore dei singoli che difficilmente si serviranno del marcket dei poveri?

E’ una questione che ci siamo posti – ha assicurato il presidente – e per prevenire problemi abbiamo cercato di puntare molto sulle relazioni, sull’ascolto, sull’idea di luogo in cui si viene per scambiare esperienze.

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