Quante volte siamo andati dal medico a farci misurare la pressione? Oppure abbiamo anche noi a casa quel famoso attrezzo che ci stringe il braccio e ci rivela la nostra pressione insieme alle pulsazioni cardiache? Di cosa si tratta? La “pressione ” misurata dal medico è quella che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, arteriosi e venosi. Valori elevati della pressione non sono assolutamente positivi e possano portare all’infarto e l’ictus cerebrale. Maggiori elementi di rischio sono lo stato di sovrappeso, l’essere affetti dadiabete o malattie renali, fumare e/o bere un pò troppo. I dati italiani rilevati dalla Società mondiale per l’ipertensione (World Hypertension League) mostrano che circa il 30% della popolazione, ovvero intorno a 15 milioni di persone, soffre di ipertensione arteriosa. In Italia le conseguenze dell’ipertensione (infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco) provocano ogni anno 240 mila morti, pari al 40% di tutte le cause di morte. Purtroppo gli italiani non sono un popolo dedito, almeno in questo caso, alle cure: solo un paziente iperteso su 5 è adeguatamente curato.