Bologna: colloqui gratuiti in farmacia

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 Ascom, Ascomfarma e l’Istituto di psicoanalisi neofreudianaErich Fromm‘ presentano un’iniziativa sicuramente interessante: un colloquio di un’ora, completamente gratuito, con una psicologa specializzata che si potra’ incontrare fino ad un massimo di tre volte, in uno spazio riservato all’interno di una farmacia. Per i colloqui dovremo attendere lunedi’ prossimo, ci saranno ad attenderci 3 dottoresse laureate in Psicologia e specializzate nell’istituto diretto da Giuseppe Ferrari, presteranno il servizio volontaristicamente, ogni settimana, in 5 farmacie di Bologna (Dei Servi, Dell’Immacolata, Dei Pini, San’Anna e Zincone) e nella farmacia Salus di Casalecchio di Reno.

Desiderate prenotare un colloquio? Sarà sufficiente contattare una delle farmacie associate ad Ascomfarma, per concordare un appuntamento. Il progetto é volto a potenziare il messaggio di accoglienza e di ascolto che le farmacie gia’ svolgono quotidianamente, come specificato dal presidente di Ascom Bologna Enrico Postacchini.

L’esperienza di Bologna – ha sottolineato la presidente di Ascofarma Lea Garofai – durera’ 6 mesi, al termine dei quali faremo un report per capire come proseguire e inserire nuove farmacie”. L’iniziativa, ha poi aggiunto Garofai, “ricalca quella gia’ attiva da un anno a Milano dove, in collaborazione con il Comune e l’Universita’ Cattolica, si e’ partiti con 6 farmacie che oggi sono diventate 24, per un totale di 560 persone che hanno avuto un colloquio psicologico.

Si stima che nel 2020 la depressione sara’ la prima causa di patologie e costera’ al Paese una spesa sanitaria del 3 o 4% del Pil – ha concluso Ferrari dell’Istituto ‘E. Fromm’, precisando che – secondo recenti ricerche della Regione, in Emilia Romagna il 7,3 della popolazione ha vissuto un disagio mentale nell’ultimo anno, il 18,6% almeno una volta nella vita. Ad essere piu’ colpiti sono le donne, i disoccupati e gli anziani. Tuttavia il 40% delle persone con disturbi psichici dice non essersi mai rivolto a nessuno, il 16% si e’ rivolto ai familiari e il 35% a figure mediche o simili.

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