Spese per i bonifici, attenzione a quelle aggiuntive

di Redazione Commenta

 Tra le più comuni spese bancarie abbiamo le spese dei bonifici: in genere sono ben chiarite dall’istituto, ma non mancano i casi in cui, seppur i clienti in un modo o nell’altro vengano legalmente avvertiti, gli stessi non si rendano conto che, in realtà, stanno pagando più di quanto pensano.

Una recente e interessante indagine di Plus24 rappresenta un’ottima occasione per ricordare a tutti i risparmiatori italiani che è sempre bene, da un lato, studiare attentamente i contratti bancari e le spese correlate, dall’altro controllare che effettivamente le spese connesse a operazioni come i bonifici, coincidano con quanto si è convinti di andare a pagare.

Vediamo di spiegarci meglio. L’indagine di Plus24 sostanzialmente sottolinea come, oltre alle spese dei bonifici, vi siano talvolta spese sulle spese, ovvero oltre alla classica commissione anche le spese di registrazione del bonifico e (punto al limite del grottesco) le spese di registrazione della commissione, ovvero le spese per registrare la spesa.

Secondo quanto stabilito da Bankitalia per tutte le operazioni a carico del cliente gli istituti bancari dovrebbero in modo del tutto chiaro notificare le spese, ma la realtà dei fatti è che questo non sempre avviene e che spesso i cittadini credono di pagare una cifra (per esempio 3 euro) e invece ne pagano un’altra (per esempio 4,50 euro).

Secondo quanto rilevato da Plus24 nel suo studio in media le spese per un bonifico sono pari a 3,55 euro, che calano a 2,66 euro se l’operazione è diretta verso un conto dello stesso istituto bancario e che cala drasticamente (a circa un terzo) se si parla di operazioni onilne. L’anallisi sottolinea poi che la registrazione non inclusa ha un costo che varia da 0,91 euro a 3 euro e 30 centesimi. Di certo non poco! A maggior ragione quindi vale sempre la raccomandazione di studiare molto bene le condizioni proposte dalle banche, poiché la pratica di diffondere informazioni poco chiare a quanto sembra è ancora ben diffusa.

Photo credits | Thinkstock

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