Patagonia per una moda attenta a risparmio e riciclo

di Redazione Commenta

 Se pensiamo che l’alta moda e il risparmio siano lontani anni luce tra loro, ecco l’occasione giusta che ci farà ricredere: Patagonia, marchio d’abbigliamento leader nel segmento outdoor è la prima azienda che ha fatto del suo marchio un impegno anche sociale ed ambientale. L’azienda, da sempre impegnata nella ricerca di materiali ecosostenibili e con un’attenzione particolare verso l’identificazione di pratiche dannose per l’ambiente, offre ai suoi clienti suggerimenti, idee e consigli per un acquisto mirato e che permetta un risparmio nel tempo, non solo per le nostre tasche, ma anche per l’ambiente.

‘Common Threads Initiative’ é l’iniziativa che Patagonia ha deciso di lanciare anche in Europa: un accordo con i propri clienti per produrre, acquistare e utilizzare abbigliamento in maniera più consapevole. La locandina pubblicitaria apparsa sul New York Times suggerisce a tutti di non lasciarsi sedurre dal desiderio dell’acquisto sfrenato e di comprare solo quello di cui si ha veramente bisogno, evitando gli sprechi. Riduci, ripara, riusa, ricicla e reimmagina sono le parole d’ordine dell’azienda (le 5 ‘R’ del Common Thread di Patagonia).

La Common Threads Initiative – afferma Yvon Chouinard, fondatore e proprietario di Patagonia – affronta una parte significativa del problema dell’inquinamento ambientale odierno: l’impronta dei nostri prodotti sull’ambiente. L’iniziativa chiede ai nostri clienti innanzitutto di non acquistare cio’ di cui non hanno bisogno. Nel caso in cui l’acquisto sia invece necessario, li invitiamo a comprare capi di abbigliamento che possano durare per lungo tempo ed a ripararli quando si danneggiano, riutilizzarli o rivenderli nel momento in cui non saranno piu’ indossabili. E alla fine, riciclare tutto quello che e’ davvero usurato. Siamo la prima azienda a chiedere ai nostri clienti di impegnarsi formalmente ed essere nostri partner in questo sforzo per ridurre i consumi ed evitare che i nostri prodotti finiscano nelle discariche e negli inceneritori con i danni per l’ambiente che ne derivano.

Photo Credit | Thinkstock

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