Come leggere l’etichetta energetica

di Redazione 3

La spesa per l’elettricità e per il riscaldamento assume un peso sempre più importante e rilevante nei bilanci familliari, come sappiamo gli apparecchi più affamati d’energia e che contribuiscono maggiormente alla produzione di Anidride carbonica sono scaldabagno, frigorifero, lavatrice e lavastoviglie.

Per combattere ed abbattere i consumi di questi elettrodomestici l’Unione Europea ha reso obbligatoria l’etichetta energetica che contiene tutte le informazioni utili per una scelta attenta, in questa il produttore deve indicare alcuni dati relativi al consumo energetico e alle principali caratteristiche dell’apparecchio. Infatti il prezzo d’acquisto di un elettrodomestico di fascia basse è inferiore di molto al prezzo che poi ci troveremo a pagare per l’energia elettrica necessaria a farlo funzionare.


Per ciò per aiutarvi nell’acquisto, è stata ideata la sopracitata etichetta energetica, oggi vi aiuterò nella lettura di quest’ultima. La prima parte è caratterizzata da alcune frecce, che contengono informazioni sulla classe d’efficienza energetica espressa con una lettera dell’alfabeto (A, B, C, D, E, F, G) secondo una progressione crescente dei consumi. Ciò vuol dire che alla lettera A corrispondono consumi più alti, alla G quelli più alti. Oggi addirittura sono in commercio elettrodomestici contrassegnati da A+ o A++ che assicurano un grandissimo risparmio.

Accanto alla classe energetica, si trova talvolta il simbolo del fiore dell’Ecolaber, cioè il marchio europeo dei prodotti ecologici, quindi gli elettrodomestici che lo esibiscono possiedono una qualità ambientale e prestazionale superiore. Sotto queste frecce, troviamo il consumo di energia, espresso in chilowattora, in un anno di utilizzo medio e corretto dell’apparecchio. Ed infine nell’ultimo settore sono indicate le caratteristiche prestazionali fondamentali dell’apparecchio, come ad esempio la rumorosità prodotta.

Commenti (3)

  1. Io lo vorrei conoscere lo stupido che ha ideato la scala di valori letterali di questo indice, dalla G alla A dove la A era il consumo minore possibile. Naturalmente non ha pensato che le cose sarebbero migliorate così adesso ci tocca aggiungere i +++ così le aziende ci giocano con i +. A quel cretino…
    Mi spiace di scrivere la prima volta un commento così duro e pure inutile ma non ho saputo trattenermi.
    Saluti e complimenti per il blog.

  2. @ Pio Alt figurati, non c’è bisogno neanche di dirlo ma in questo blog non esiste la censura 🙂 Detto ciò si in effetti hai ragione, ci vorrebbe uno sviluppo se non proprio un radicale cambiamento. Grazie per i complimenti, torna a trovarci/commentarci presto

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