Milano: 1 mln di euro a fondo perduto per il centro storico

di Redazione Commenta

 Affitti stratosferici che divengono impossibili di fronte a guadagni prosciugati dalla crisi? Il comune di Milano ha pensato di porre fine al salasso subìto da gestori di locali. Un milione di euro messo a disposizione delle botteghe sto­riche per aiutarle a pagare gli affit­ti, in questo modo il Comune cercherà di frenare la parte storica di Milano e la sua economia. Se ne sta occupando l’assessore alle Attività Produttive Giovanni Terzi, che sta predisponen­do un bando per i 219 esercizi doc della città.

Il bando prevederà un contri­buto a fondo perduto di 5000 euro a sostegno dell’affitto (per chi si ritrova gli affitti triplicati nel giro di pochi anni) e ne potran­no usufruire 200 botte­ghe storiche su 219, quindi solo 19 ne saranno escluse.

L’inten­zione del Comune di salvaguar­dare i negozi storici — afferma il presidente dell’Unione del Commercio, Carlo Sangalli — è certamente valida e va nella giu­sta direzione. È un primo, posi­tivo passo. Noi credia­mo che il negozio storico possa esse­re sostenuto con una serie di in­terventi: a cominciare, per i ca­si più difficili, dalla possibilità di individuare proprietà pubbli­che di egual pregio da proporre come sedi alternative. Ma si possono anche studiare soluzio­ni di affitti calmierati, ipotesi di modelli di vincolo di destinazio­ne d’uso. E per questi esercizi andrebbero azzerati o fortemen­te ridotti i tributi locali.

Non è che come camera di commercio ci muoviamo adesso – prosegue Carlo Sangalli -. L’ultimo bando di incentivi per le botteghe storiche risale al 2007. Insieme alla Regione abbiamo messo a disposizione un milione e mezzo di euro per aiutare chi era in difficoltà. Adesso siamo pronti ad aprire un altro bando, che si andranno ad aggiungere al milione di euro messi a disposizione dal Comune con l’assessore Giovanni Terzi. D’altra parte a me piace ripetere una frase di Montanelli: un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente.

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