Minerale, il business sgasato le famiglie tornano al rubinetto

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 Le vendite dell’acqua in bottiglia sono tra le pricnipali vittime della recessione. In dodici mesi i consumi sono scesi complessivamente del 3,5%, con picchi di quasi il 10% per la frizzante. Si salva quella naturale di Marco Frojo

L’acqua in bottiglia è stata una delle principali vittime della crisi dei consumi e questo non stupisce. Quella del rubinetto ha costi infinitamente più bassi, arriva direttamente in casa e, in molti casi, è di buona qualità. Riducendo gli acquisti di acqua in bottiglia, dunque, le famiglie hanno tagliato le spese senza per questo rinunciare al prodotto.

Secondo i dati Nielsen, nei dodici mesi terminati a marzo le vendite di acqua nella distribuzione moderna sono scese del 3,5% per quel che riguarda i volumi e del 3,9% per quel che riguarda i valori (il prezzo medio della bottiglia ha fatto registrare una deflazione dello 0,4%). Non tutti i tipi di acqua sono stati però colpiti allo stesso modo: l’acqua lievemente gassata ha dovuto fare i conti con un crollo del 9,9% dei volumi e del 12,8% del valore; non è andata molto meglio all’acqua effervescente naturale (-7,9% i volumi e -8,2% i valori) e a quella gassata che ha visto scendere i volumi del 9,2% e il valore 6,5% (in questo caso va però segnalato che i produttori hanno aumentato i prezzi del 2,9%).

Ha invece tenuto l’acqua non gassata, i cui volumi hanno ceduto “solo” lo 0,9% e il valore l’1,4%. L’acqua “naturale” è stata salvata soprattutto dagli acquisti di coloro che hanno determinate esigenze dovute a diete e da chi viene servito da un acquedotto di scarsa qualità. Il numero di famiglie che compra l’acqua nei negozi rimane comunque elevato: nel 2013 il totale è stato pari a 23,3 milioni, solo in leggero calo (-0,8%) rispetto al 2012; è invece sceso con decisione il numero delle famiglie che acquistano ancora l’acqua frizzante (-11,2% a 14,3 milioni). Il prodotto più venduto, infine, è stata la bottiglia di acqua naturale da 1-1,5 litri di cui, nei dodici mesi in esame, ne sono state vendute 550 milioni di unità (poco meno di 10 bottiglie all’anno per ogni Italiano) per un prezzo medio di 0,22 euro.

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