Come evitare fregature al supermercato

di Redazione 4

Quello che segue è un bellissimo articolo tratto da Lifehacks.it su come non farsi fregare nei supermercati:

Quando entriamo in un supermercato, non entriamo soltanto in un negozio molto grande. Entriamo in un posto studiato per farci spendere quanto più possibile. Migliaia di ingegneri sociali, psicologi, esperti di marketing nel corso dei decenni hanno elaborato decine di trucchetti (alcuni piuttosto subdoli) per farci spendere molto più di quello che avevamo preventivato all’entrata.
Per difenderci da questi continui attacchi, il metodo migliore è conoscere il nostro nemico. Sapere come pensa, cosa ha escogitato per spremerci il più possibile, mentre ci stringe la mano e sorride. Vediamo insieme alcune tecniche:

 

GLI ACQUISTI IMPULSIVI

In questo campo i loro trucchetti sono talmente tanti che ne vediamo solo un paio, in modo da poterli riconoscere in tutte le loro forme:

I prodotti alle casse. Vicino alle casse il cliente è costretto a fare la fila, quindi ad aspettare. Perché non sfruttare quest’attesa? Ecco perché ci sono tanti articoli con prezzo gonfiato, come batterie, lamette, cioccolata in tutte le forme. E spesso ci sono anche le confezioni di profilattici, rigorosamente prive di prezzo, perché sanno che la gente prova vergogna a informarsi sul loro prezzo e li aggiunge furtivamente alla spesa al momento di pagare.

I bambini. Le giovani mamme sono costrette a portarsi i figli al supermercato, che diventa di frequente territorio di capricci interminabili. E questo i signori del supermercato lo sanno. Le casse sono piene di ovetti Kinder, gomme, caramelle, patatine… e tutto rigorosamente ad altezza di bambino. Spesso i più piccoli, che non capiscono ancora bene cosa significhi acquistare, afferrano semplicemente la merce per portarla via. Capriccio provocato = guadagno assicurato.

 

IL TEMPO

Da recenti studi, ogni minuto in più passato al supermercato frutta alle sue casse più di un euro. Se vi chiedevate per quale motivo prodotti primari come sale, zucchero, uova siano introvabili, be’, adesso lo sapete. Vogliono fare in modo che perdiato un sacco di tempo a cercarli, guardando così tanti altri prodotti che potreste scoprire di volere.

Sanno anche che quando entrate avete fretta e pensate (illusi) che ci metterete pochissimo. Per questo i prodotti meno interessanti, o su cui guadagnano meno, o talmente importanti da essere inevitabili, sono messi all’inizio. Le ricerche dimostrano che nei primi metri la gente passa velocemente, senza curarsi guardarsi intorno.

La musica, sempre presente, serve a creare un clima piacevole in cui trascorrere volentieri altro tempo.

 

LE TESSERE PUNTI

Se sono gratis potete anche farle, ma non lasciatevi condizionare. Servono principalmente a due scopi, entrambi pessimi:

Vi “fidelizzano”. Ogni volta che dovete comprare un prodotto pensate: ehi, faccio due passi in più e lo compro in quel supermercato, così mi danno i punti. Quando arrivate al premio, ammesso che nel frattempo i punti non siano scaduti, vi danno un paio di bicchieri da 50 centesimi. Solo che per ottenerlo avete acquistato merce a prezzi più alti. E quante volte la cassiera dice: “le mancano venti centesimi per arrivare a dieci punti” e voi aggiungete un pacchetto di caramelle alla spesa?

Vi schedano, su due livelli. Quando chiedete la tessera dovete inserire un sacco di dati personali. E poi, ogni volta che acquistate, sanno cosa avete acquistato e quando. Viva la privacy.

Sono utili solo per poter usufruire di offerte dedicate esclusivamente ai tesserati. In quel caso desiderano talmente tanto che finiate nella trappola delle tessere che vi danno alcuni prodotti riducendo il loro margine di guadagno. Quello diretto, perché indirettamente …

 

GLI SCONTI

Lo sapete tutti, vero, che la maggior parte degli sconti sono fatti su prodotti a cui è stato dato di proposito un prezzo maggiorato? Esistono degli sconti reali, e sono solo prodotti allodola. Servono a farvi entrare in quel supermercato, e a farvi pensare che se quel prodotto che conoscete costa tanto meno, allora anche tutti gli altri prodotti avranno prezzi vantaggiosi. Falso, ovviamente. Altri sconti avvengono su prodotti che stanno per scadere e sarebbero costretti a gettare. Sta a voi capirlo e comportarvi di conseguenza.

Un’altra cosa che i supermercati sanno, è che i prodotti all’altezza degli occhi sono quelli che la gente compra di più. Per questo mettono quelli scontati, o migliori a parità di prezzo, in posizioni diverse, offrendovi alla vista sempre il prodotto che a loro conviene di più vendere, non certo quello che converrebbe a voi comprare.

 

LE SCADENZE

La prima cosa che mi hanno insegnato sui supermercati è che devo sempre guardare la data di scadenza dei prodotti. La seconda, è che i prodotti che scadono prima sono sempre più accessibili. Agli addetti viene ordinato di inserire la nuova merce sotto quella già presente. Viene da sè che durante la scelta vi conviene scavare un pochino.

Rispetto a tutte le tecniche utilizzate, questo articolo rappresenta davvero poco. Quello che è importante, è capire cosa succede quando entriamo, per essere più consapevoli e non farci manipolare ogni volta che mettiamo piede in un supermercato.

Ah, un’ultima cosa: il carrello per la spesa e il cestino sono un ricettacolo di batteri. Da una ricerca sono risultati più sporchi della tavoletta di un water, secondi solo alle mani di un bambino dell’asilo.

Commenti (4)

  1. Ben detto! Le tecniche per vendere di più nelle grandi superfici sono oggi infinite, sottili, subdole, sempre più raffinate: si indirizzano in primis ai giovanissimi e poi a tutti i target di consumatori. Andare a fare la spesa con il vecchio foglietto preparato a casa per comprare esattamente e solo ciò di cui necessitiamo è ancora il metodo più efficace, ma occorre analizzare tutto: la data di scadenza, il prezzo al kg o al litro dei differenti prodotti, non farsi abbindolare dalla pubblicità televisiva, pensare che se in farmacia possiamo comprare i prodotti generici identici a quelli delle grandi marche farmaceutiche più cari, possiamo comprare al supermercato prodotti meno reclamizzati e con qualità equivalente!
    Non farsi abbindolare dalle confezioni ed imballaggi sontuosi, ricchi, accattivanti per i bambini soprattutto, è un altro consiglio utile. Acquistare nei periodi di 3×2 può essere profittevole, ma facendo attenzione ad eventuali sprechi di prodotti con data di conservazione ravvicinata o prodotti di scarsa utilità e voluttuari. Mangiare sano spesso fa rima con mangiare economico. Prodotti naturali ricchi di fibre ad esempio sono nettamente migliori di prodotti over dose nutrizionale e molto più costosi. Apprendere poco a poco ai bambini a comprare secondo le reali necessità e a non farsi turlipinare dallo fantasmagorio delle pubblicità serve a formare i consumatori coscienti e critici di domani. Insegnare loro a scegliere con la …testa e a rifiutare i falsi messaggi dei media, consumare in modo cosciente, nutrizionalmente corretto, ecologico (non comprate il tonno rosso che è in via di estinzione!)è vivere meglio.
    L’uomo politico di grande successo che vorrebbe governare il nostro Paese fatto di osannanti e beoti consumatori e non di cittadini responsabili è il peggiore rappresentante di una società dei consumi costosa per le nostre tasche, priva di reali valori ed asservita acriticamente agli interessi economico-finanziari di pochi!
    Parola di un uomo marketing

  2. @ecureuil: Ottime osservazioni, concordo in pieno con quanto hai scritto!

    Ciao

  3. Mi sovviene la barzelletta secondo cui la pubblicità nulla impone perché “il cliente” si dice “è comunque sempre libero” di comprare o meno. Se io mi laureo in psicologia e marketing e sulla base di innumerevoli dati sperimentali ti confeziono su misura un messaggio pubblicitario che fa leva sulle tue debolezze e poi te lo somministro dalla mattina alla sera…

    E’ un po’ come se un comico spandesse di nascosto sulla platea del gas esilarante e poi dicesse “il pubblico è libero di ridere o meno, se ridono vuol dire che il mio spettacolo piace”.

    Personalmente ho l’impressione che il mercato sia sempre più impregnato dalla più spudorata faccia tosta. Io utilizzo come riferimento sempre il prezzo al kg o al litro (e nemmeno questo è facile perchè spesso, stranamente, è indicato in maniera ambigua). Per ogni prodotto ho un prezzo al kg di riferimento e compro soltanto quando esso non viene superato. Non compro ad es. lo yogurt se costa più di 2.5€ al kg, per cui non di rado resto per una o due settimane senza (cosa cui si sopravvive benissimo). Inoltre quando trovo, a prezzo realmente basso (promozione civetta), qualche prodotto la cui scadenza NON comporta un consumo accelerato, ne faccio una scorta che mi dura per un anno.

    Per il resto, specie per i beni non necessari (la maggior parte, in effetti), adotto da parecchi anni un metodo con cui mi trovo abbastanza bene. Quando mi viene la tentazione di comprare, magari “approfittando” (come se fossi io quello che approfitta) della immancabile irripetibile strepitosa offerta, penso che accettando QUELLA offerta mi precluderei la possibilità di approfittare della PROSSIMA che, per forza di cose, non potrà essere che MIGLIORE. La tentazione mi passa senza particolari sforzi e poi, dopo qualche settimana, mi ritrovo sempre a congratularmi con me stesso per aver lasciato perdere.

  4. @Aureliano: ottimo, sono tecniche che spesso sfrutto anche io. Il prezzo al Kg è un buon indice di comparazione dei beni, mentre il discorso sulle offerte lo utilizzo maggiormente sui prodotti informatici.

    Ciao

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