Partita Iva, regime dei minimi 2015 di nuovo al 5%, torna la vecchia imposta

di Redazione Commenta

Alla fine per il regime dei minimi 2015 con partita Iva sembra che si giungerà alla più classica delle soluzioni: la proroga. Ancora per quest’anno il governo è intenzionato a non applicare più il triplicamento dell’imposta sostitutiva dal 5 al 15%: per i giovani fino a 35 anni, a meno di enormi sorprese, dovrebbe pertanto essere possibile l’iscrizione al vecchio e più conveniente sistema fino alla fine dell’anno.

 Per il regime dei minimi 2015 con partita Iva il governo Renzi ha combinato un bel pasticcio: prima la decisione di un clamoroso innalzamento dell’imposta dal 5 al 15%, poi, dopo una valanga di critiche, il mea culpa di Renzi e il passo indietro: adesso le intenzioni ufficiali sono note, evitare l’aumento per un altro anno, permettendo ai giovani sotto i 35 anni di iscriversi ancora al vecchio regime, con le vecchie regole e le vecchie imposte. Fermo restando che dal prossimo anno si cambierà, lo stesso Renzi ha annunciato che verrà posto rimedio all’errore sulle partite Iva nel consiglio dei ministri del prossimo 20 febbraio. Il dietrofront giunge accogliendo le richieste, in particolare, di Scelta Civica per la modifica del decreto Milleproroghe, riportando almeno in via temporanea il vecchio regime con imposta sostitutiva al 5%, soglia di reddito a 30 mila, meno di 35 anni di età obbligatori e permanenza massima all’interno del regime agevolato di 5 anni.

Per avere la certezza assoluta sulla tassazione 2015 si dovrà aspettare ancora qualche giorno, ma i giochi sembrano fatti e i tantissimi giovani interessati al sistema possono, quindi, tirare un gran sospiro di sollievo.

Photo credits | Thinkstock

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