Risparmi verso azioni o fondi comuni di investimento? No, titoli di Stato: Bot, Cct, Ctz

di Redazione Commenta

 Parlare di risparmi in questo periodo non è cosa facile, anche perchè ci si sofferma spesso a discutere di quanto gli stipendi non siano sufficienti, di come non si riesca ad arrivare a fine mese e del carovita che non smette di crescere. Tuttavia per coloro che riescono a risparmiare (perchè magari attenti lettori del nostro blog che vi invitiamo a leggere più spesso), cambiano i modi di investimento dei propri risparmi.

Dal Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia sui conti finanziari emerge che dall’inizio
dell’anno le famiglie italiane hanno continuato a orientare i loro risparmi verso strumenti finanziari piu’ liquidi o sicuri come i titoli di Stato a scapito di azioni e fondi comuni di investimento.

I titoli a breve, medio e lungo termine sono aumentati a 775 miliardi dai 737 miliardi a fine 2007. dimnuiscono invece le consistenze in azioni e partecipazioni scese sotto la quota di 800 miliardi ma anche i flussi diminuiti in particolare nel primo trimestre di quest’anno. Il fenomeno ha sicuramente le cause nella crisi finanziaria: le famiglie hanno ceduto azioni, quote di fondi comuni e prodotti assicurativi del ramo vita per 75 miliardi, oltre il 2% del totale delle attivita’ finanziarie delle famiglie.

Inoltre ilsondaggio “Gli italiani e il risparmio” condotto da ACri Associazione di Fondazioni e di Cassa di Risparmio Spa e presentato in occasione della 84° Giornata Mondiale del Risparmio ha evidenziato che resta comunque alta la propensione al risparmio. L’87% vorrebbe risparmiare: il 42% non vive tranquillo senza risparmi, mentre il 45% vorrebbe risparmiare ma senza rinunce. Per quanto riguarda gli investimenti il tema principale resta l’incertezza circa la tutela del risparmio. Ecco perchè i risparmi si sono concentrati per circa 100 miliardi su depositi e obbligazioni bancarie e su strumenti del risparmio postale e titoli di Stato. Gli italiani dichiarano, dopo la crisi finanziaria, di prestare maggiore attenzione alla rischiosità dell’investimento.

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