Legge sprechi alimentari, cosa cambia

di Redazione Commenta

Cosa cambia con l'entrata in vigore della nuova legge sugli sprechi alimentari? Ecco tutte le informazioni utili al riguardo...

E’ stata approvata in maniera definitiva la legge sugli sprechi alimentari con il voto del Senato dopo il via libera della Camera. Quali sono i vantaggi di questa nuova legge? Chi sarà a beneficiarne e chi dovrà prestare maggiore attenzione? Scopriamo tutte le info utili al riguardo.

Cosa prevede la legge

Differentemente alla legge francese, la legge sugli sprechi alimentari varata per l’Italia punta a premiare coloro che riescono a ridurre di gran lunga gli sprechi a tavola e non tanto a punire coloro che continuano a non ottimizzare le risorse. Si punta moltissimo alla semplificazione burocratica: donare diventa molto più semplice grazie alle disposizioni di carattere tributario e finanziario della legge. Sarà previsto anche un importante un finanziamento di 2 milioni di euro per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti. Due milioni di euro (in due anni) saranno poi destinati al finanziamento di progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze.

I punti principali

Tra i punti salienti di questa nuova norma ce ne sono alcuni davvero interessanti e che cambiano in modo radicale quello che si è stato possibile fare fino ad oggi: per esempio la legge prevede la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito, affermando anche che il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione, cosa, questa, che era prima vietata (e il pane non consumato doveva essere necessariamente destinato al cesto della spazzatura anche se ancora commestibile e utile per sfamare persone bisognose). Le Onlus potranno dunque donare ai più poveri generi alimentari ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati a tutti gli effetti “soggetti donatori“. I prodotti che rientrano nella lista di quelli buoni per essere regalati (oltre al già citato pane) sono tutti quelli che hanno etichette sbagliate, a meno che non ci siano problemi di scadenza. Insomma i generi alimentari donati devono essere conformi alla legge che ne regola la messa sul mercato, non potranno essere donati cibi scaduti o mal conservati. Anche i medicinali potranno essere regalati così come l’abbigliamento, secondo le norme previste nella nuova legge. Nella prevenzione dello spreco sono state inserite anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere, quei luoghi dove è da sempre stato altissimo il livello di spreco alimentare e che invece da qui in avanti potranno svolgere un ruolo di primo piatto nella lotta agli sprechi.

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Riduzione della Tari per chi fa economia

Come anticipato, la legge sugli sprechi alimentari punta a premiare coloro che, diligentemente, saranno in grado di ridurre concretamente gli sprechi. Si prevede che i Comuni potranno regalare la possibilità di incentivare chi dona agli indigenti con uno sconto sulla Tari. Bolletta della spazzatura più bassa dunque per chi si impegnerà in prima persona a diminuire gli sprechi di cibo e questo è senza dubbio un punto importante contemplato dalla nuova normativa che ha messo d’accordo tutti, le organizzazioni dei produttori come Federalimentare e quelle dei distributori di ogni taglia (sia grandi come Federdistribuzione che più piccoli come Fipe-Confcommercio).

Doggy bag nei ristoranti

Anche tutti i ristoranti saranno coinvolti in modo attivo nella nuova legge contro gli sprechi alimentari. Come recita la nuova regolamentazione, le regioni sono invitate a stipulare accordi o protocolli di intesa con i ristoranti e dotarli di contenitori riutilizzabili e riciclabili, idonei all’asporto del cibo avanzato da parte dei clienti. Un impegno concreto per evitare che molti cibi, ancora commestibili, finiscano dritti nel cesto della spazzatura e allo stesso tempo un incentivo a cominciare a cambiare ottica, cucinando con gli avanzi. Una legge dunque doverosa, in un mondo in cui quella degli sprechi alimentari è un questione quanto mai da risolvere che ha del paradossale. Moltissime sono le persone nel mondo che ancora muoiono di fame e una parte di pianeta ancora sottovaluta l’importanza di avere cibo e non si perita a buttarlo anche quando ancora commestibile. Secondo i dati diffusi dalla FAO, 1/3 del cibo prodotto viene gettato via o disperso nella filiera. Solo in Italia, si sprecano 76 kg di cibo a testa, una quantità esorbitante (dati forniti da Last Minute Market). La nuova legge punta concretamente a risolvere un problema di entità mondiale che non riguarda certo solo l’Italia. Ma anche il Belpaese deve fare la sua parte per cominciare a mettere qualche piccolo mattoncino. E così, per responsabilizzare i cittadini, ecco che la legge ha previsto piccoli premi (sconto sulla spazzatura, per esempio) nella speranza di di centrare il traguardo prefissato.

Foto | Thinkstock

 

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