Più soldi (e più risparmi) per gli statali

di Redazione Commenta

 Varata la Finanziaria 2009, che certificherà la risorse per il rinnovo del biennio 2008-2009 (si tratta di 2,8 miliardi cui vanno aggiunti i 200 milioni per la contrattazione decentrata stanziati con la manovra d’estate).

Una delle novità? Busta paga più pesante di 80 euro circa e nessun taglio da gennaio ai fondi per la produttività per gli statali. Precisamente sono previsti incrementi medi di 70 euro lordi per i ministeriali, 82 euro per i dipendenti delle agenzie fiscali, 80 euro per il personale docente e 55 per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.

Non è ancora chiaro se sarà possibile erogare gli aumenti già nella busta paga del 27 gennaio. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al rinnovo contrattuale del biennio economico 2008-2009 del personale di ministeri, agenzie fiscali e scuola. In cifre, il contratto nazionale distribuirà in media 1.870 euro annui lordi nel 2008 e 1.400 nel 2009. Ma secondo i tecnici del Dipartimento, sempre nel 2008 l’incremento salariale arriva al 6% (per poi scendere al 2,2% nel 2009) se si aggiungono gli arretrati per il biennio 2006-2007 e la contrattazione integrativa.

Anche per il settore del parastato molto probabilmente la tornata contrattuale si chiuderà nei prossimi giorni. Il contratto degli enti pubblici non economici è stato già firmato. Per quanto riguarda, invece, i comparti afferenti al settore delle autonomie (regioni e enti locali e sanità) vi sono buone notizie anche per loro: sono in corso presso l’Aran le trattative per il comparto della sanità.

Soddisfatto il ministro della Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, che vede la manovra un grande successo. Il ministro si augura inoltre la chiusura, nel giro di poche settimane, anche dei contratti riguardanti gli enti locali e la sanità, oltre a quello della ricerca. Esattamente ieri è arrivata la firma del contratto dell’università, ma ancora una volta senza la Cgil, la quale non aveva siglato le altre intese nel pubblico impiego dopo il no al protocollo del 30 ottobre scorso.

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