Il Governo privatizza l’acqua e in certi casi il costo già schizza alle stelle

di Redazione 1

 Con una mossa un pò a sorpresa il decreto Tremonti 133 contiene al suo interno un articolo, il 23 bis, che stabilisce in poche parole e senza tanti parafrasi la privatizzazione della gestione dell’acqua quando si dice che:

Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati E’ consentito l’affidamento simultaneo con gara di una pluralità di servizi pubblici locali nei casi in cui possa essere dimostrato che tale scelta sia economicamente vantaggiosa. In questo caso la durata dell’affidamento, unica per tutti i servizi, non può essere superiore alla media calcolata sulla base della durata degli affidamenti indicata dalle discipline di settore.

In poche parole la gestione dell’acqua diventa un business per imprese private del settore, cosa che in un periodo di crisi come quello attuale potrebbe scatenare una ridda di aumenti anche per un bene primario come è quello dell’acqua. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali).

Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l’acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia secondo alcune testimonianze avrebbe  mandato le sue squadre di vigilantes per staccare i contatori. Ma anche in Sicilia sembra che in alcuni paesi si siano verificati casi di aumenti incontrollati della bolletta dell’acqua. E il fatto che lascia forse maggiormente sgomenti è che la notizia è passata praticamente inosservata per il totale silenzio sulla medesima da parte dei principali organi di informazione nazionali. Il fatto che sulla privatizzazione dell’acqua si sta combattendo da tempo una battaglia a livello internazionale proprio per la volontà delle grandi multinazionali che sono proprietarie delle principali marche di acque. E’ facile purtroppo prevedere a questo punto un aumento anche del prezzo delle acque minerali, che in alcuni casi si sono già verificati, e un ulteriore aumento del consumo che in questi ultimi anni era aumentato di oltre il 30%. Resta da vedere quale potrà essere il vero effetto di questo provvedimento che certo non va ad aiutare la gestione del bilancio familiare, che probabilmente dovrà presto fare i conti con un nuovo salasso.

Commenti (1)

  1. Ma stiamo scherzando dove siamo nel mondo di ken shiro?? L’acqua è un patrimonio dell’umanità! ma svegliamoci! o qui regnerà veramente solo chi ha i soldi..dovremmo eliminare i soldi una volta per tutte e lavorare solo per il benessere del mondo cosi’ lo distruggiamo una volta per tutte..

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