Funghi, la guida per riconoscerli

di Redazione Commenta

Da qualche giorno siamo entrati in autunno, la stagione tanto attesa dagli appassionati ricercatori di funghi.  Saper distinguere un fungo commestibile da uno velenoso non è, però, facile per tutti, ragion per cui il  Corpo Forestale dello Stato ha  pubblicato una breve guida con i consigli per chi si avventura alla ricerca di questi “frutti” dei boschi, e che contiene anche suggerimenti su come avventurarsi nei boschi. Per prima cosa, è bene attrezzarsi come se si dovesse stare fuori a lungo, anche se  l’intenzione è quella di rientrare in un paio d’ore. Indossate  scarpe da trekking, vestitevi considerando sempre la possibilità che pioverà, portatevi il telefono cellulare (sperando che ci sia campo…), non dimenticate una lampada ed un coltello. Informarsi sulle previsioni meteo è importante, e mentre siete in cammino, guardate spesso il cielo per capire se le condizioni stanno cambiando: in montagna il tempo peggiora con più rapidità.

Se avete voglia di partire da soli, cosa frequente tra i ricercatori di funghi, che non amano la compagnia e che prediligono un determinato luogo che magari “conosce solo loro”, abbandonate l’idea. Partire in compagnia è garanzia di primo soccorso, o comunque avvisate qualcuno in che zona siete intenzionati ad andare. Dopo aver raccolto i nostri bei funghi, se non siamo molto convinti della commestibilità, è possibile rivolgersi ad un Ispettorato Micologico o alla Asl di zona. La cosa migliore, però, sarebbe non toccare il fungo, per evitare di rovinarlo: qualora non fosse commestibile, toccandolo, avremmo comunque arrecato danni all’ecosistema di cui fa parte.

Se, invece, siamo sicuri del fungo che stiamo per raccogliere, evitiamo l’uso di rastrelli o uncini che possano rovinarlo, poi, una volta raccolto, puliamolo subito del terriccio, foglie e altri detriti. Non riponete i funghi raccolti in buste di plastica, perchè queste non lasciano entrare l’aria e rovinano il fungo. Portate con voi un contenitore rigido e areato, munito con delle fessure. Ricordate, però, che ogni Regione ha il suo regolamento dedicato alla raccolta dei funghi e quasi ovunque è necessario munirsi di uno speciale tesserino. In qualche caso, come nel Lazio, il tesserino viene rilasciato solo dopo un corso di “formazione micologica” per imparare a riconoscere quelli buoni da quelli pericolosi. Per molti raccogliere funghi è un hobby, eppure esistono molte regole e limitazioni da rispettare perchè “andare a funghi” non è una cosa facile. Seguiamo, quindi, i consigli della guida.

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