Istat: aumenti tra i 1000 e i 1700 euro per le famiglie italiane

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L’aumento dell’inflazione comporterà per le famiglie italiane un aumento tra i 1000 ed i 1700 euro, almeno stando alle stime delle associazioni dei consumatori. Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi:“i dati forniti dall’Istat sono assolutamente allarmanti, di questo passo, con un’inflazione al 3,3 per cento e con gli incrementi registrati nei settori trasporti e alimentazione da gennaio in poi si rischia una maxi-stangata su base annua pari a 1.200-1.300 euro a famiglia e se si considera la tendenza dell’Istat a sottostimare i rincari – aggiunge – un’inflazione così elevata può voler dire solamente che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza nazionale”.

Secondo l’Adoc invece si profila un aumento di circa 1000 euro a famiglia:“La spirale inflazionistica a cui stiamo assistendo sta erodendo pesantemente i redditi delle famiglie e le loro possibilità di risparmio, è gravissimo che tra i prodotti più soggetti ai rincari ci siano sempre gli alimentari e i carburanti, due beni irrinunciabili e a maggior diffusione d’acquisto”.


L’Adusbef invece lancia un dato allarmante, infatti ha calcolato che dal 2002 al 2007 le famiglie dei lavoratori dipendenti si siano trovate a pagare rincari per quasi 7.700 euro. Per questo motivo l’associazione chiede al Governo che mediante un pacchetto di sgravi fiscali si aiutino tutti quei pensionati e lavoratori a reddito fisso sotto i 20000 euro. Anche per Federconsumatori si tratta di un dato sottostimato, infatti l’associazione registra un tasso del 5,8 per cento, che sale al 8,9 per cento per i beni di grande consumo.

“Solo per la spesa alimentare si sono registrati aumenti pari a 445 euro annui – afferma Federconsumatori in una nota – mentre per i costi energetici una famiglia italiana dovrà far fronte a rincari di 580 euro l’anno”. “Bisogna assolutamente porre un freno a questa allarmante situazione”, conclude Federconsumatori. E, inoltre, auspica misure come “l’estensione su tutto il territorio nazionale di accordi per bloccare i prezzi di alcuni prodotti, simili a quello stipulato nelle Marche” e l’adozione di “«strumenti d’informazione diretta e gratuita per i cittadini sui prezzi dell’intera filiera, come il progetto sms consumatori”.

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